Opposizioni tornano sul caso patente

Opposizioni tornano sul caso patente.
'Il Segretario di Stato Francini deve dimettersi e con lui l’intero Governo'. Le opposizioni alzano il tiro e sul caso patente, dopo la presentazione degli ultimi documenti, cioè dell’esposto presentato alla Procura della repubblica di Rimini dal Consigliere Gatti, rinnovano la richiesta di dimissioni per il Segretario agli Interni allargandola all’intero esecutivo. 'Sì, spiegano, perché la maggioranza, che ha fatto quadrato attorno alla vicenda, ha perso credibilità e autorevolezza insieme al diretto interessato. La questione – evidenziano gli esponenti delle forze di opposizione – è partita da un fatto di per sé banale, ma si è trasformato successivamente in un caso istituzionale, di credibilità delle istituzioni non solo di chi le rappresenta, di affidabilità'. Ripercorsi gli avvenimenti che in questi mesi si sono concatenati attorno alla vicenda, le opposizioni ribadiscono il loro giudizio e invitano Francini a compiere l’unico atto – dichiarano – che gli è rimasto. 'Se è vero – affermano – che per un dipendente della pubblica amministrazione iscritto nel registro degli indagati scatta automaticamente la sospensione, senza attendere il rinvio a giudizio, lo stesso deve valere per la figura più alta della PA, colui che costituisce anche il notaio delle istituzioni'. Le critiche alla maggioranza sono anche quelle di incapacità, di aver gestito senza opportuna saggezza l’intera vicenda. Relativamente all’ultimo atto, la presentazione in aula consiliare del documento esibito da Gatti, le opposizioni separano i livelli della questione: da un lato la guerra interna in casa democristiana, sfociata anche in questo modo; dall’altro l’aspetto politico e istituzionale, 'ed è questo – dichiarano – che ci interessa'.

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