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Pareri discordi nel Pdcs

10 lug 2004
Pareri discordi nel Pdcs
L’area sociale, la componente interna al PDCS, non condivide l’analisi sul ruolo del partito compiuta nei giorni scorsi dell’altro gruppo interno alla DC, l’ala aggregante. Rifuggendo però la tentazione di replicare pubblicamente, lasciando invece che il dibattito politico si svolga all’interno del partito, i 12 consiglieri firmatari del documento si limitano a sottolineare l’importanza di un confronto vivo, libero e profondo. Un grande partito di ispirazione cristiana – ribadiscono – non può vivere di unanimismo, soprattutto in un momento difficile come quello attuale. Di qui la convinzione che le correnti non portino a disgregazione ma siano la vera ricchezza di un partito pluralista per vocazione e fortemente radicato nel paese. Attenzione però – mettono in guardia – a non diventare strumento di potere ma di elaborazione e proposta. “avevamo intravisto – dichiarano – nell’instabilità politica degli ultimi 4 anni, un grosso rischio per il paese mentre un partito come la DC non può che concorrere a ricercare quella stabilità capace di garantire crescita, credibilità internazionale, in una sola parola: futuro. C’è una DC che abdica a questo ruolo – si domandano – che non risponda cioè ai principi storici da sempre patrimonio dei cattolici democratici? A noi sembra di no e ci adopereremo perché non possa accadere. Una posizione ben diversa rispetto all’azione della dirigenza, una precisazione che suona più come un appoggio che una critica. Quella che auspichiamo – spiegano i componenti dell’area sociale – è una DC nuova, nei metodi, nei contenuti e nelle proposte, ma anche una DC attenta a rimanere fedele ai propri valori. L’invito esplicito è ad abbandonare le polemiche per rimboccarsi le maniche tutti insieme nell’interesse del paese. La storia di tutti i partiti di ispirazione democristiana nel mondo – chiude la nota – non è fatta di personalismi, casomai di forti personalità e quindi anche di diversità, ma si è sempre trovata l’unità, nell’interesse del paese. Una presa di posizione che pare tesa più ad unire che a dividere e che la direzione democristiana già convocata per mercoledì sera dovrà prendere in considerazione.

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