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Paride Andreoli scrive al Segretario Lonfernini

28 lug 2014
Paride Andreoli scrive al Segretario Lonfernini
Paride Andreoli scrive al Segretario Lonfernini
Mi aspettavo una pronta risposta del Segretario di Stato Lonfernini (o reazione) alle dichiarazioni fatte dal sottoscritto durante la conferenza stampa, organizzata dal Partito Socialista. Non mi aspettavo tanto accanimento, ma del resto tutti hanno imparato a conoscerlo e si dovranno anche abituare ai suoi modi. Non riesco a capire come ancora non ritenga, Segretario, un grosso errore il voler mettere a tutti i costi l’obbligatorietà, attraverso l’articolo 9, per tenere aperto le attività commerciali del centro storico anche nelle ore serali. Un errore, non rilevato solo dal sottoscritto, non solo dal PS, non solo dalle forze politiche di opposizione, ma anche, Le ricordo Segretario, dai suoi Colleghi di Governo, che nella serata di lunedì 21 luglio scorso, hanno sconfessato in pieno la sua ferrea e determinata posizione di fronte a centinaia e centinaia di commercianti del centro storico e turistico della Capitale, che manifestavano contro la sua insistenza. E Lei si offende e si irrita ed in particolare si permette di scrivere delle falsità, solo perché il sottoscritto dice: sembra che sia un “dilettante allo sbaraglio”? Rifletta e conti fino a dieci prima di emettere sentenze, anche perché Lei non se lo può permettere. Per quanto riguarda il budget, seppure i tempi erano diversi, le difficoltà erano le stesse, -anzi mi permetta di informarLa che al momento della mia entrata in Segreteria di Stato, l’allora Segretario per le Finanze (uno del suo partito) tolse circa un miliardo delle vecchie lire dai fondi del turismo-, pertanto non è stato così semplice organizzarsi, ma un nuovo percorso lo ho intrapreso, non solo per mantenere ciò che altri prima del sottoscritto avevano avviato, ma soprattutto per offrire maggiori e necessarie iniziative per un Paese che si ritiene meta turistica. Oggi mi pare che anche Lei Segretario continui quel solco tracciato e mantiene in vita tutte quelle manifestazioni da me messe in campo. Del resto non mi pare che abbia avuto molta altra fantasia per nuove iniziative. Mi fa piacere che abbia ricordato il progetto McKinsey. Innanzitutto ho seguito da vicino, passo dopo passo, le proposte dei proponenti il progetto. Vorrei anche portarLa a conoscenza e mi dà modo anche di riportare alla memoria dei nostri cittadini, che come per il progetto Ambrosetti, proposto dall’Anis e sponsorizzato da due Banche, anche il costo del progetto McKinsey è stato coperto, grazie al contributo disinteressato, da Istituti di Credito Sammarinesi, per l’esattezza quattro. Allo Stato è costato 30,000 euro. Purtroppo è vero, è chiuso in un cassetto della sua Segreteria. La miopia politica ha voluto questo. Inoltre, nonostante il voler scopiazzare i diversi punti inseriti in quel progetto, da parte anche di questa maggioranza, come la precedente, sempre a guida Democristiana, si prosegue il percorso della cecità.

Mi permetta inoltre, Segretario di ricordarLe che anche l’allegato Z e quello immediatamente dopo sono chiusi nel cassetto, compreso il suo progetto, che tanto decanta. Ma come recita il detto: “tutti la vogliono, ma nessuno se la piglia”. E a me pare che la sua iniziativa vada proprio in questa direzione. Tra l’altro, non so se per motivi di tempo o per altro, quel progetto non è stato inserito nella legge di sviluppo, tantomeno nei Decreti successivi. Forse si dovrà chiedere il motivo che ha portato il Segretario di Stato per le Finanze e/o l’intero Governo a snobbare il suo documento? Non si offenda, poi, se qualcuno dell’opposizione Le fa rilevare, purtroppo, che quel progetto farà la stessa fine di quello McKinsey. Auguro di no, il Paese ed i commercianti non se lo meritano, ma questo me lo conceda è il mio pensiero e soprattutto il mio presentimento. Signor Segretario ritengo infine che Lei per la sua giovane età ed in particolare per la sua appartenenza alla Democrazia Cristiana, non possa certamente dare né compiti, né lezioni a nessuno, tantomeno al sottoscritto. E si ricordi che se qualcuno ha viaggiato per le campagne argentine, e non solo, questi lo deve ricercare all’interno del suo partito. Se non ricordo male anni fa un partito, allora di opposizione, fece un bel filmato, lo vada a rivedere e chieda informazioni ai suoi attuali colleghi. Pertanto abbandoni questo terreno, non mi pare sia molto fertile in questo momento alla Democrazia Cristiana. Comunque non demorda e prosegua il suo cammino; del resto la vita da Segretario di Stato non è facile. Tutti saranno sempre pronti a batterLe le mani, ma in definitiva al momento del bisogno e dell’appoggio tutti scompariranno. Penso che se ne sia già accorto, visto anche il comportamento dei suoi colleghi e considerato che comunque Lei l’articolo nove lo ha modificato, sottolineando che non ci sarà più l’obbligatorietà della chiusura serale posticipata. Non me ne voglia e certo della sua risposta, che attendo amichevolmente, per il sottoscritto la querelle è chiusa.

Con sincera amicizia.
Paride Andreoli  -  Presidente del Gruppo Consiliare PS

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