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Pdd: entrata in Europa.

8 giu 2004
Pdd: entrata in Europa.
Il Partito dei Democratici torna a ribadire la necessità di pre-adesione all’Europa. Questo tema , per il Segretario Giuseppe Morganti, è diventato prioritario. Alla luce soprattutto dei recenti accordi in corso con l’Italia e con L’Ecofin. Il nostro paese si muove verso la trasparenza, ha detto il Segretario, verso il mantenimento di impegni presi con L’Ocse, forse ancora più rigidi rispetto alle trattative in discussione. Dalle parole però dobbiamo passare ai fatti per avviare con ogni stato accordi reciprocamente vantaggiosi. Purtroppo dal passato abbiamo ereditato ruggini difficili da togliere. Un esempio per tutti: l’ammissione fatta dal Direttore Generale dell’Agenzia delle Entrate italiano al recente convegno sulla fiscalita’: secondo il quale tra Italia e San Marino esistono delle convenzioni in materia di poltica dei redditi, ma non vengono rispettate dallo Stato del Titano. Avere accordi e non dare le riposte è la cosa peggiore per Morganti. Per togliere queste ruggini, non è sufficiente dimostrare una’apertura, ma avviare il processo di pre-adesione. Le opportunità o meno di entrata si possono valutare solo nei fatti, una volta avviato il processo. In questo momento sono più i contro dei pro nel non essere in Europa. Una cooperazione tra stati, per Michele Chiaruzzi, dove la sovranità di San Marino può essere solo esaltata. Le nuove generazioni non possono essere considerate extracomunitarie in Europa. Dal Pdd dunque la proposta di istituire da subito una commissione apposita che studi l’integrazione in Europa. Il rapporto che ne uscirà dovrà poi ottenere il massimo consenso, sia in Consiglio Grande e Generale che nel paese, al fine di avviare una diplomazia bilaterale e multilaterale unica possibilità per lo sviluppo futuro del Paese.

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