Sono circa 100 gli emendamenti depositati. Circa 80 proposte delle opposizioni e una ventina delle forze di maggioranza. E così, articolo dopo articolo, emendamento, prosegue l'analisi del Progetto di legge sull'Emergenza casa presentato dalla Segreteria al Territorio e ora sotto la lente della Commissione IV. Confronti e modifiche al testo, che lentamente cambia il suo aspetto. Respinto ieri l'emendamento di Rf che proponeva modifiche al calcolo del reddito per l'accesso ai contributi edilizi, includendo le passività deducibili.
Sull'articolo 3 viene predisposto un nuovo emendamento modificativo del governo con le integrazioni delle proposte delle forze di opposizione, passato all'unanimità. “È un articolo cardine di questa norma”, dice il Segretario di Stato Matteo Ciacci. Le novità, legate al mutuo prima casa sono le seguenti: 200 m² la superficie massima totale dell'immobile, compresi balconi e portici calcolati però al 50%, integrando l'idea di Rete. Il contributo statale viene alzato a 250.000 euro. Punto criticato dalle forze di minoranze, “si rischia di agevolare case di lusso”, temendo una spinta inflazionistica sugli immobili. Il governo porta avanti la scelta: “Necessario adeguarsi ai prezzi attuali”. Eliminato il requisito della nuda proprietà, ridotto a un anno l'obbligo di residenza per un coniuge in caso di matrimonio o unione civile e garantito l’accesso ai contributi anche a chi possiede almeno il 50% di un immobile. Aumentato il contributo in conto interessi di cinque punti percentuali. Infine, introdotta l’esenzione dalle imposte di registro per gli immobili cointestati tra coniugi, uniti civilmente o conviventi more uxorio, con possibilità di mantenere i benefici in caso di separazione.
Sull'articolo 4 il governo modifica il suo emendamento e ottiene il 100% dei consensi. La garanzia statale sul mutuo prima casa viene destinata ai giovani fino a 45 anni con reddito imponibile pro capite sotto i 18.000 euro, prevedendo tassi agevolati grazie ad accordi bancari (tasso Euroribor più uno spread massimo del 2,5%). Bocciati gli emendamenti di Rete e Rf per estendere i benefici a fasce più ampie e abbassare i tassi d’interesse. Il governo prevede una copertura finanziaria di 5 milioni di euro per sei mesi. Respinta la proposta di Rete di fissare uno spread massimo del 2% sui mutui agevolati. DML propone emendamenti su durata dei contributi, criteri di sospensione e documentazione, tutti bocciati. Anche la proposta di Rete per la restituzione immediata dei contributi in caso di decadenza è stata respinta. Infine, Repubblica Futura avanza l'idea di estendere la possibilità di richiedere il contributo fino a un anno dopo variazioni nel nucleo familiare, ma la maggioranza ritiene la norma superflua.