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Pdl sviluppo: le "regole" della stabilizzazione dei frontalieri

17 ago 2017
Palazzo PubblicoPdl sviluppo: le "regole" della stabilizzazione dei frontalieri
Pdl sviluppo: le "regole" della stabilizzazione dei frontalieri - In autunno la legge in seconda lettura consiliare. Riparte tra Segreteria di Stato competente e Ius...
Sarà un autunno caldo sul fronte lavoro? Di certo la stagione politica riparte da uno dei temi più urgenti. A settembre si tornerà in Consiglio con la seconda lettura della legge sullo sviluppo, lungamente dibattuta in questi mesi, a tratti aspramente, da Governo, categorie economiche e parti sociali. Tra i punti salienti, la stabilizzazione dei frontalieri: di fatto se la legge passa, cosa cambia? Il testo attuale prevede che chi ha già superato i 18 mesi di lavoro presso la stessa azienda al momento dell'entrata in vigore delle nuova normativa possa essere stabilizzato, con contratto a tempo indeterminato, trascorsi sei mesi; l'azienda ha facoltà di confermare oppure no il lavoratore frontaliero all'interno del proprio organico. I sei mesi indicati così rigidamente dalla legge sarebbero però un termine insufficiente per le aziende. L'osservazione, che dovrebbe essere stata inviata su suggerimento della Segreteria Lavoro a tutti i gruppi consiliari, è stata mossa di recente dall'Anis. La ragione? Se ipoteticamente la legge entrasse in vigore ad ottobre 2017 e nel frattempo ad agosto una azienda avesse rinnovato un permesso di lavoro di 12 mesi, allo scadere dell'anno successivo – agosto 2018 - la finestra temporale dei sei mesi sarebbe già trascorsa quindi il datore di lavoro sarebbe obbligato a tenere il lavoratore frontaliero, senza più poter decidere se voglia farlo o meno. Per affrontare il problema gli industriali puntano dunque ad una modifica dell'articolo di legge sulla stabilizzazione che allunghi il periodo consentendo alle imprese di aggiustare la propria forza lavoro con tempi congrui. Proposta - fa notare la Segreteria al Lavoro - che giunge a passaggio in Commissione già avvenuto del pdl e che ora per essere accolta dovrà per forza ottenere in Aula l'accordo unanime di tutti i gruppi consiliari. Questa è una delle tante scelte del Governo – ricorda il Segretario Zafferani – a favore dei sammarinesi: se prima la disparità di trattamento in negativo, facilitava di fatto l'assunzione dei frontalieri rendendoli più competitivi per le aziende, ora parificare le condizioni è un modo per avvantaggiare i lavoratori residenti”.
Per quanto riguarda il commercio, invece, Segreteria di Stato competente e Ius intensificano il confronto verso una nuova normativa di settore. Dalle associazioni l'impegno a ragionare tra loro per avanzare delle proposte. A fine agosto o al più tardi la prima settimana di settembre un nuovo incontro.

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