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Pedini Amati ai commercianti: “Pronto a discutere su tutto, ma con le Associazioni e non sul 'trenino'”. Stoccata a Governo e alleati

Nuovo capitolo, nel botta e risposta fra commercianti del centro storico e della zona ex Stazione e il Segretario al Turismo Federico Pedini Amati

di Annamaria Sirotti
4 ago 2022

“Ho incontrato tutti, fino al singolo commerciante”. Il Segretario al Turismo, Federico Pedini Amati, rimanda così al mittente l'accusa di chiusura, rispetto alle richieste di confronto e aggiunge: “Ci sono delle associazioni di categoria – Usc, Usot, Osla – che rappresentano la quasi totalità dei commercianti del Centro Storico e io a loro mi rivolgo per definire situazioni che riguardano il turismo. Ho scritto proprio a loro una lettera il 21 luglio, alla quale non ho avuto risposta e questo mi dispiace, proprio sulle aperture serali”.

Si dice aperto a discutere su tutto, ma torna a dire basta alla polemica su flussi e 'trenino': “La mia porta è aperta – ripete Federico Pedini Amati - per un confronto con le associazioni di categoria sulle aperture serale, su qualsiasi altro tema, tranne sul trenino. Io ho fornito i dati, anche relativi all'ultimo periodo. Se vogliamo continuare con una polemica sterile sul problema del trenino, che non c'è, stiamo perdendo tutti tempo”. Pronta replica alle accuse di gestire il 'botta e risposta' con toni minacciosi: “Io ero seduto alla scrivania a dare dei dati – ripete il Segretario - non ho minacciato nessuno. I Commercianti mi hanno minacciato, ho dovuto fare anche denuncia in Gendarmeria; loro hanno minacciato lo sciopero fiscale. Se c'è qualcuno che minaccia sono quei tre, quattro, cinque o otto commercianti”.

Nel richiamo a non agire individualmente per interessi personali, ma facendosi rappresentare dalle associazioni, non manca una stoccata a Governo e alleati: “Ho visto che hanno coinvolto anche l'amico Gino Giovagnoli, che fa parte della maggioranza, un po' per dare anche un segnale. Per quanto riguarda la zona della stazione hanno pienamente ragione. Ma se si mettono sul tavolo proposte e arrivano controproposte si può ragionare; se le controproposte non arrivano mai, è molto difficile ragionare. In verità – conclude - c'è anche una responsabilità di Governo e maggioranza nel non aver preso posizione o decisioni in tempo utile, sebbene la Segreteria le abbia presentate”.





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