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Pedini Amati: la politica rifletta molto al suo interno

27 feb 2013
Pedini Amati: la politica rifletta molto al suo interno
Pedini Amati: la politica rifletta molto al suo interno
E’ il momento delle riflessioni. E’ il momento di interrogarsi sul nuovo ed inevitabile ruolo che deve avere la politica per dare le giuste e necessarie risposte ai cittadini. Non si può non considerare l’esito delle Elezioni della vicina Italia in un’ottica di mancate risposte dei partiti tradizionali o comunque di ampi spazi lasciati vuoti dagli stessi e che la cittadinanza cerca di riempire con nuove politiche e nuove figure non solo da considerarsi di protesta. Sono d’accordo con chi dice che ne un 20% ne un 30% di consensi possa essere considerato solamente un voto di protesta. Se veramente pensassimo, dopo ad una vittoria cosi schiacciante di Grillo, per esempio, che questo consenso sia solo una protesta, significa, che i partiti tradizionali ancora sfuggono ad una necessaria e inevitabile valutazione a 360 gradi del proprio operato negli anni, del proprio operare nel presente, ma soprattutto delle prospettive partitiche che si sviluppano in politiche per il futuro. La politica prodotta dai partiti storici e tradizionali ha bisogno di effettuare riflessioni concrete e fattive, ha bisogno a mio avviso di modificare in larga parte la propria capacità di sviluppare programmi il più possibile condivisi e concreti, ma soprattutto che mirino alla risoluzione dei veri problemi della cittadinanza. I partiti politici hanno abbandonato completamente le piazze e il rapporto diretto con la cittadinanza, tutta la cittadinanza, per concentrarsi solamente su una rete di conoscenze e amicizie politiche e personali, cercando, in questa maniera, di consolidare poche sacche di elettorato per lo più concentrato su vecchi schemi, legati ad un consenso, con in cambio la promessa di risolvere problemi di pochi. I partiti storici a mio avviso hanno l’obbligo morale ed etico ( se esiste ancora in politica), di ridisegnare il proprio modo di approcciarsi verso l’esterno, di ascoltare di più le esigenze della gente e di vivere più sulla “ strada “ piuttosto che stare su un “ piedistallo “. I partiti continuano a parlare la voce di pochi, la politica per tempi, modi, legiferazioni e burocrazia è lontana anni luce dal mondo dell’impresa e quindi dall’economia. Non è neanche più e solo un problema di lobby intesa come poteri forti a determinare l’esito di una politica che non da risposte. I governi Tecnici hanno ampiamente fallito. All’interno dei partiti purtroppo, molto spesso le dinamiche personali e di parte legate a sacche di consensi da dover coltivare determinano lacci e paure costanti nell’assumersi responsabilità e soprattutto sviluppare progetti fattivi e concreti. Si continua a far finta di niente, si continua a far passare il tempo senza dare risposte alla popolazione, si continua in sostanza a portare avanti una politica basata sul consenso piuttosto che sulle idee e i progetti, si continua purtroppo a far finta che non esista una realtà drammatica e in costante declino per l’intera economia e per il mercato del lavoro. “ Le persone passano e le idee rimangono “, il problema è che non passano ne le persone ne vengono fatte nuove proposte per il rilancio del nostro paese. Alcune idee personali che da sempre cerco di portare all’attenzione del paese, sono per esempio: una Casa da Gioco da Gioco in Centro a San Marino sul modello di Montecarlo, di proprietà dello Stato con una piccola partecipazione privata, residenze legate ad attività economiche che assumano dipendenti, flessibilità del mercato del lavoro, creare 3 giorni in Repubblica al mese di Tax Free ( Tasse zero ) per tutte le attività commerciali legate alla Smac – Card, sburocratizzare la Pubblica Amministrazione, incentivi da parte dello Stato per nuove attività imprenditoriali che riguardano i giovani Sammarinesi, togliere tasse assurde come la Minimun - Tax, l’addizionale e l’imposta complementare sui servizi e fissare tetti massimi di stipendio nella Pubblica Amministrazione e nelle Pensioni non toccando ovviamente le fasce più deboli, incentivare la creazione di nuove strutture Alberghiere di alto profilo, con la possibilità di crearvi all’interno veri propri centri benessere, insomma si potrebbe andare avanti per ore, sono curioso di vedere cosa scaturirà dal tavolo Pubblico-Privato che stenta a decollare e che tutti aspettano come la soluzione di tutti i problemi della Repubblica di San Marino. La firma dell’accordo con l’Italia ? Qualcuno a San Marino sperava di scegliersi anche il Governo Italiano futuro, anzi anche in questo caso si erano già spese un sacco di parole del futuro Governo che ci sarebbe stato e quindi delle super-amicizie per firmare l’accordo di Cooperazione, peccato che gli Italiani sono stanchi, come i Sammarinesi, e oltre alla protesta in parte, hanno scelto il cambiamento radicale, questo perché, come dicevo sopra, la politica negli anni non ha saputo evolversi e fare tesoro dei cambiamenti sociali in costante mutamento. La situazione Italiana è molto preoccupante, facciamo in modo, tutti assieme, che quello che è successo in Italia non accada anche in Repubblica, cioè, l’ingovernabilità totale di uno Stato e l’indebolimento costante dei partiti tradizionali. Anche San Marino ha bisogno di un vero cambio di passo, se la politica non riesce a dare le risposte necessarie che la popolazione richiede, allora ben vengano democraticamente nuove espressioni popolari di protesta e di interessamento al mondo delle Istituzioni da parte della cittadinanza.

Federico Pedini Amati - Consigliere della Repubblica di San Marino

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