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Piano degli investimenti in opere pubbliche: gestione dei rifiuti e acque reflue, e messa a punto della fibra ottica

9 gen 2012
San Marino - Piano degli investimenti in opere pubbliche: gestione dei rifiuti e acque reflue, e messa a punto della fibra ottica
San Marino - Piano degli investimenti in opere pubbliche: gestione dei rifiuti e acque reflue, e messa a punto della fibra ottica
Infrastrutture ambientali. Lo sviluppo passa anche da qui. San Marino, si sa, dipende moltissimo dall’esterno in quanto a smaltimento rifiuti e risorse idriche. Per questo il piano strategico punta su una maggiore autosufficienza del Paese su entrambi i fronti. Si pensa alla realizzazione di un centro di compostaggio con sistema di biocelle e di un centro di stoccaggio temporaneo dei rifiuti per fronteggiare le situazioni di emergenza. Già definiti i progetti da parte dell’Azienda di Stato per i Servizi con relative proposte delle aree del territorio su cui costruire le strutture, ora si attende il via libera del Congresso di Stato. Avvio dei lavori entro l’anno. A ciò si aggiungono centri multiraccolta differenziata in cinque Castelli. Capitolo acque. Obiettivo: migliorare la qualità e l’entità dei reflui fognari, diminuendo i costi della depurazione. Come? Attraverso la realizzazione di impianti di fitodepurazione delle acque reflue a servizio delle zone residenziali; lo sdoppiamento della rete fognaria, cercando di intercettare e meglio convogliare le acque meteoriche da strade e piazzali; la potabilizzazione delle acque grezze con ultrafiltrazione; il recupero dell’acqua utilizzata negli edifici pubblici per usi irrigui. Al vaglio anche lo studio di fattibilità di un invaso sul Rio San Marino che possa far da acquedotto. Per quanto riguarda le infrastrutture tecnologiche, il piano individua nel cablaggio del territorio sammarinese con connessioni a fibra ottica la possibilità di migliorare e potenziare i sistemi di trasmissione dati a vantaggio dell’intera collettività. Previsto, infine, l’interramento dei cavi delle due linee dell’alta tensione che alimentano la sottostazione elettrica di Cailungo.

Silvia Pelliccioni

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