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Politica italiana. Barricate Pd sulla legge elettorale

7 nov 2012
Politica italiana. Barricate Pd sulla legge elettorale
Le Istituzioni italiane sono soddisfatte per la conferma di Obama alla Casa Bianca, con Monti che guarda con piacere alla "continuazione della collaborazione tra Italia e Stati Uniti". Ma il Pd è sulle barricate sulla legge elettorale. Il partito di Bersani proprio non ci sta alla soglia del premio di maggioranza passata con il voto di tutti tranne che il loro e quello dell'Italia dei Valori, che parla apertamente di "truffa". Bersani, con cui per una volta anche Renzi è d'accordo, considera "inaccettabile non solo per il Pd ma per il Paese una legge che garantisce l'ingovernabilità". E attacca ancora Casini, il quale parla di "sceneggiata napoletana" dei democratici e nega il blitz per garantire un Monti bis. "E' necessario che la riforma sia scritta a più mani", esorta il presidente del Senato Schifani, fidando che le contrapposizioni possano essere appianate. Gli incontri si susseguono, ma il Pd non molla e cerca modifiche al testo approvato che però le altre forze politiche non hanno nessuna intenzione di concedere, soprattutto per arrestare la corsa di Beppe Grillo, i cui consensi non paiono essere più di tanto minati dalle voci in dissenso all'interno del Movimento Cinque Stelle. E se non si trova un accordo sulla legge per evitare il carcere al giornalista Sallusti, che torna in commissione con le dimissioni polemiche del relatore in Senato, alla Camera il governo pone la fiducia sulla legge per il taglio dei costi della politica con le agevolazioni per i terremotati dell'Emilia. E mentre il Pdl va avanti nel percorso delle primarie, che Berlusconi vuole sullo schema di quelle che hanno portato all'elezione del presidente americano, nell'Idv è resa dei conti tra Di Pietro e i suoi.

da Roma Francesco Bongarrà

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