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Politica italiana. Berlusconi e Tremonti sempre più distanti

8 lug 2011
Politica italiana. Berlusconi e Tremonti sempre più distanti
Ormai Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti sono ai ferri corti. Il premier annuncia che non si ricandiderà a Palazzo Chigi, ma spara ad alzo zero sul ministro dell’Economia, che accusa di ritenersi “un genio” e di essere “l’unico nel governo a non fare gioco di squadra”, osservando che anche la Lega ne ha “preso le distanze”. In mattinata circolano insistenti voci di imminenti dimissioni di Tremonti, sfiorato dalla vicenda di Marco Milanese, il deputato suo ex collaboratore di cui è stato chiesto l’arresto per corruzione. Rumors subito recepiti dalla Borsa che crolla. Per questo il presidente Napolitano avrebbe imposto ai due un chiarimento immediato per rasserenare in qualche modo i mercati in preda alla speculazione. Dopo un pranzo a Palazzo Chigi descritto da un comunicato ufficiale come “lungo e cordiale” i due ribadiscono l’impegno del governo a licenziare la manovra prima dell’estate ed a raggiungere il pareggio di bilancio per il 2014. Ma, al di la dell’ufficialità, il rapporto tra Berlusconi e Tremonti appare ormai compromesso. Un’ulteriore conferma indiretta arriva dall’intenzione dichiarata dal Pdl di modificare la manovra durante l’esame in Senato: se avvenisse, sarebbe una sconfessione finale di Tremonti, le cui misure vengono promosse da Moody’s. Ad invocare dimissioni non solo di Tremonti ma dell’intero governo è il segretario del Pd Bersani, che chiede di “smetterla con questo telefilm”. L’Idv con Massimo Donadi chiede di anticipare il suo passo indietro, anche dopo la richiesta dei giudici palermitani di “imputazione coatta” per mafia per il ministro dell’Agricoltura Saverio Romano. E Rutelli denuncia "un problema politico grande come una casa".

Da Roma Francesco Bongarrà

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