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Politica italiana. L’ipotesi di un ‘Monti bis’ continua a dividere i partiti

1 ott 2012
Politica italiana. L’ipotesi di un ‘Monti bis’ continua a dividere i partiti
Ma il professore frena sull’ipotesi di una sua lista alle prossime politiche, su cui spingono soprattutto, Fini, Casini e Montezemolo ma non Confindustria. “Lasceremo il Paese ad altri nei prossimi mesi”, assicura il presidente del Consiglio che pure la scorsa settimana aveva aperto ad un “secondo giro” a Palazzo Chigi se ce ne fosse stata la necessità. E, auspicando di lasciare alla fine del proprio mandato “un Paese meno rassegnato e più rasserenato”, al forum della Cooperazione Monti indica quella che sarà la sua agenda da qui alla fine dell’esperienza dei tecnici: “Tolleranza zero” contro gli evasori fiscali per dare un “senso di cittadinanza comune” basato su quella “fiducia reciproca” che a suo dire per troppo tempo in Italia è mancata. Il passo indietro di Monti arriva dopo che tanto il Pd quanto il Pdl hanno ribadito che a governare dovrà essere chi alle prossime elezioni prenderà più voti: una soluzione che rappresenta un discrimine per il premier che, in quanto senatore a vita, non intende candidarsi. Anche se i ministri del governo tecnico non hanno ancora perso le speranze in un “Monti bis”: a fare apertamente il tifo per il professore sono soprattutto quelli della Giustizia Severino, degli Interni Cancellieri e della Cooperazione Riccardi, che in lui individuano una “risorsa per il Paese”, mentre Passera è più tiepido sulla questione. E dietro le quinte, un Monti bis non dispiacerebbe neanche al presidente Napolitano che chiede al governo di risolvere per decreto il problema dei costi della politica che ha gettato discredito soprattutto sulle regioni. E sulla legge elettorale si cerca l’intesa: da domani si comincia a votare sulla riforma.

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