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Politica italiana. Monti si sbilancia sul taglio delle tasse

4 ott 2012
Politica italiana. Monti si sbilancia sul taglio delle tasse
Se il governo si accinge a varare i tagli ai costi della politica, Mario Monti per la prima volta si sbilancia su un possibile taglio delle tasse. Il presidente del Consiglio, fino ad ora sempre chiusissimo sulla prospettiva di alleggerire il carico fiscale e più che mai determinato nel contrasto all’evasione, non esclude entro la fine della legislatura una prima tappa verso la riduzione delle imposte. L’annuncio del professore, che si presenta come un “facilitatore dell’intesa tra i partiti”, fa esultare Confindustria mentre i sindacati lo accolgono ancora tiepidamente, in attesa che le parole del premier diventino realtà. E mentre vengono sequestrati i beni dell’ex capogruppo del Pdl alla Regione Lazio Fiorito, che però rivendica di aver preso solo quanto gli spettava, con l’accordo “obtorto collo” delle Regioni il Consiglio dei ministri vara il giro di vite ai costi degli enti locali. I sindaci spendaccioni saranno incandidabili per dieci anni, la Corte dei Conti controllerà in modo stringente le spese di regioni e comuni e saranno ridotti gli stipendi ed il numero dei consiglieri regionali. E, nel giorno in cui l’Istat certifica il calo del potere di acquisto dei salari in Italia e la Cgil annuncia una nuova manifestazione in ottobre, il Consiglio dei ministri lavora anche al secondo decreto Sviluppo con incentivi per le imprese start up ed a un nuovo disegno di legge sulle semplificazioni. Nel frattempo, in Parlamento la Lega riprende l’iniziativa sulla legge elettorale. Dopo i no di ieri, Calderoli rilancia con una proposta che prevede tra due e tre preferenze che però piace solo al Pdl mentre Udc e Pd restano freddi. E nel Pd la guerra sulle regole scompagina le primarie, con il partito in fibrillazione e spaccato tra Bersani e Renzi.

Da Roma Francesco Bongarrà

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