Sul Polo della Moda la maggioranza chiede di sospendere la raccolta delle firme per il referendum

E' un richiamo generale al senso di responsabilità, quello che la coalizione Bene Comune indirizza a Governo, Comitato Referendario e forze di opposizione, per chiedere di fermare le bocce e ricercare la più ampia condivisione su un progetto che definisce “un importante investimento per il nostro Paese”. Nei giorni scorsi il gruppo degli investitori aveva manifestato un forte senso di insofferenza per le difficoltà che da troppo tempo gravano su un progetto che sta per compiere un anno dalla data di presentazione e fatto sapere che stava cominciando a prendere in considerazione le proposte riminesi per realizzare la stessa opera a ridosso della Superstrada, nell'area Ghigi. Oggi la Coalizione Bene Comune ribadisce in pieno il suo appoggio al progetto e la volontà di consentire che si realizzi nei tempi già indicati dalla convenzione approvata dal Consiglio Grande e Generale. In una nota ufficiale, a firma della maggioranza, mette in evidenza come l'annunciato referendum per abrogare la variante di PRG, costituisca un elemento di forte incertezza e chiede al Governo di aprire un confronto con il Comitato referendario, per chiedere di sospendere la raccolta delle firme, per evitare di compromettere gravemente l’esito dell'investimento. Nel farlo sottolinea la portata del progetto: 100 milioni di euro investiti in pochi anni, 200 posti di lavoro, importanti ritorni in termini di indotto per le imprese, per il turismo e entrate per le casse dello Stato. “Un opera – aggiunge - che potrà offrire grande risonanza a livello internazionale, contribuire a risollevare la situazione di molte aziende del settore delle costruzioni che potrebbero intervenire nella realizzazione del progetto”. L'invito viene esteso anche alle forze di opposizione, a quelle “che si metteranno responsabilmente in gioco” precisa, a chi intenda cioè ricercare gli strumenti per offrire le più ampie garanzie agli investitori seri, per questo progetto e per quelli a venire; “garanzie di tutela – scrive – da parte del nostro sistema paese”. La nota termina con una sorta di appello, rivolto – si legge - “a coloro che stanno ponendo a rischio la realizzazione del Polo della Moda” perché “rivedano le proprie posizioni anteponendo il bene del Paese e dei cittadini agli interessi politici di parte”.

SB

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