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Popolari: il Direttivo giudica controversa la durata della convocazione consiliare

12 set 2007
Denis Gasperoni
Denis Gasperoni
Sette giornate, di cui cinque la settimana prossima. Tempi così lunghi che il governo è talmente litigioso al suo interno da non riuscire a trovare l’accordo neppure sui punti del suo programma. Il suo modo di agire è la perfetta continuazione, in linea temporale e di metodo, soprattutto riguardo alla tecnica del temporeggiamento, del famigerato governo straordinario. Ha perso la fiducia di quanti avevano concesso aperture di credito sul rinnovamento della politica.
Risultato complessivo: un governo in continua fibrillazione e in disaccordo su tutto, che cerca solo mediazioni al ribasso a discapito dell’interesse generale. Un governo impegnato solo nella ricerca del potenziamento numerico per garantirsi un po’ d’ossigeno, piuttosto che nella qualità dell’agire politico. In questa cornice, è possibile che la maratona consiliare di settembre sia il preludio per una crisi pilotata e conseguente rimpasto.
Sull’altro fronte si registra invece il buon clima che si respira all’interno del Gruppo di Coordinamento, dove i quattro partiti che lo compongono lavorano in maniera paritaria alla composizione del programma e dei sui contenuti. In merito ai quali, ha suggerito il Direttivo dei Popolari, si dovrà puntare essenzialmente su progetti e proposte innovative, improntate al buon senso, ma in grado di far uscire il nostro Paese dalle secche e dall’immagine negativa che lo circonda. Il tempo delle vacche grasse è finito, e oggi solo le idee nuove possono avere prospettiva di futuro.
E’ per questo motivo che i gruppi di lavoro si sono messi immediatamente all’opera, affinché entro i primi giorni di ottobre, così come è stato previsto, i Popolari siano in grado di portare sul tavolo del Gruppo di Coordinamento un pacchetto di proposte completo e articolato.

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