SANITÀ

Primario Terapia Intensiva: sul "caso Monachese" botta e risposta tra Segretari di Stato

Nel dibattito politico di queste ore entra il tema salute

Tramite una nota, la Segretaria di Stato alla Sanità interviene su quello che definisce "il caso Monachese". Al centro il rapporto di lavoro con Nicolino Monachese, direttore della Terapia Intensiva. Franco Santi accusa i Segretari di Stato di Repubblica Futura di aver fermato, in Congresso, la delibera per consentigli di prestare servizio medico fino a fine anno, in attesa del bando per un nuovo dirigente nel primo bimestre 2020. Il contratto con Monachese è infatti scaduto il primo novembre, ma una serie di circostanze hanno messo in difficoltà il servizio.

Le istituzioni sanitarie hanno quindi deciso per un prolungamento ed è stata predisposta la delibera. In Congresso questa è stata fermata, spiega Santi, che si focalizza sui possibili disagi per i pazienti e parla di un conflitto di interessi e di "sanità come conquista di consenso elettorale". In merito al conflitto di interessi, il riferimento di Santi è al consigliere di Rf Emmanuel Gasperoni come possibile concorrente al bando.

Marco Podeschi, Segretario di Stato alla Cultura, smentisce quanto dichiarato dal collega. Afferma che la delibera non è stata fermata e di aver, piuttosto, chiesto chiarimenti, anche su chi svolga ora le funzioni di primario senza ricevere risposta. Podeschi sostiene che i tempi per nominarne uno nuovo c'erano. "Sono sorpreso di questo comunicato elettorale", commenta. Il Segretario di Stato agli Esteri, Nicola Renzi, invita a "usare il buon senso" e a "mappare le scadenze per fare i concorsi per tempo". Rigetta le accuse di conflitto d'interessi e, allo stesso tempo, invita ad affidare l'incarico di primario facente funzioni magari al medico più anziano e di predisporre in un mese il bando. 


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