Processo Varano, danni economici e d'immagine: Consiglieri chiedono all'Aula di unirsi

Processo Varano, danni economici e d'immagine: Consiglieri chiedono all'Aula di unirsi.

L'ordinanza del tribunale di Forlì irrompe in Consiglio con quello che qualcuno definisce “un tempismo perfetto”, mentre l'Aula è chiamata ad esprimersi sulle crisi bancarie. La vicenda Delta, è stato “il primo omicidio d'impresa”, ricorda Gian Nicola Berti, che chiede alle forze parlamentari di unirsi per recuperare i danni al Paese, non legati a reati ma ad un momento buio dei rapporti italo sammarinesi, chiamando alle proprie responsabilità chi ha spogliato un'impresa, colpevole solo di aver drenato troppo denaro. È la fine dell'attacco più veemente nei confronti della Repubblica, “lasciata senza difesa”, commenta Rossano Fabbri, che invita a chiedersi chi siano stati i cittadini che hanno soffiato sul fuoco dell'inchiesta, prestando il fianco alla procura di Forlì solo per risolvere beghe personali, “veri e propri traditori della patria”.
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Per Andrea Zafferani “serve una presa di posizione forte da parte dell'Aula” su una vicenda caratterizzata da risvolti non solo economici ma umani, con vite rovinate. Uomini come Gilberto Ghiotti – ricorda Gerardo Giovagnoli - una volta usciti dal carcere non tornarono più al loro posto di lavoro. C'è amarezza e l'invito a trarne insegnamenti, a questo servono le Commissioni d'Inchiesta - afferma - ricordando quella su Carisp-Sopaf da cui le istituzioni non colsero l'invito a fare sistema in difesa dello Stato. “San Marino era vulnerabile, l'Italia poteva attaccarci. Lo ha fatto in maniera eccessiva”, e Giovagnoli chiede di ripensare al sistema e alle strategie quando ci avventuriamo in un settore. Invita inoltre a sfruttare le condizioni di recupero nei confronti dell'Italia, concordando nuove forme di accesso del sistema bancario e la sua collocazione internazionale. Un'occasione anche per ripensare al ruolo della classe politica, con Vladimiro Selva che invoca lungimiranza ed unità d'intenti quando il paese è sotto attacco. “Troppe le divisioni e gli scontri per questioni ridicole. Tra un po' – avverte – avremo ben poco su cui litigare”.
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