Progressisti e Riformisti: "Per uscire eventualmente dal Psd attendiamo l'esito delle elezioni"

Chiarire la propria posizione ai cittadini, la convergenza con Sinistra Socialista Democratica, “oggi una lista – affermano - che domani speriamo diventi partito”. Dalla prossima settimana il gruppo Progressisti e Riformisti, fuoriusciti dal Partito dei Socialisti e Democratici, promuove una serie di incontri nei Castelli: non chiede atti di fede alla gente ma punta sulla partecipazione. Niente tattiche, nessun tradimento: la scelta del nostro distacco – precisano – è stata dettata solo dalla coerenza verso le linee emerse dall'assemblea congressuale, forti del sostegno della base, convinti della bontà di un progetto che qualcuno nel Psd avrebbe voluto congelare per almeno due anni, scegliendo piuttosto di essere partito subalterno alla Dc. Allora perché non uscire definitivamente? Cosa frena quest'ultima formalità? “Il risultato delle elezioni – rispondono - se vinciamo si vedrà realmente se il Psd è in mano nostra o non lo è”.

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Nel servizio Guerrino Zanotti

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