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Pronto un nuovo Decreto: prescrizioni su mobilità, controlli nelle aziende e indennità al 30% per malattie comuni

di Monica Fabbri
20 mar 2020

Il Decreto è stato licenziato nel pomeriggio dal Congresso di Stato ed entrerà in vigore a breve. Contiene precisazioni rispetto al disposto precedente di cui mantiene l'impostazione. Riguardo alla mobilità dei cittadini, ad esempio, si specificano in maniera più puntuale i divieti. Non più solo una raccomandazione ma vere e proprie prescrizioni. Non si esce di casa se non per effettiva necessità ed emergenza: per recarsi sul posto di lavoro, per approvvigionamento e per motivi di salute. La violazione è punita con una sanzione penale di mille euro e una pecuniaria amministrativa che va dai 500 ai 2000 euro.

Fronte aziende, è previsto il monitoraggio di quelle ancora operative. L'ufficio attività di controllo ispezionerà le strutture e verificherà l'effettivo impiego dei presidi sanitari obbligatori. I primi riscontri in loco sono al momento positivi. “Le imprese – afferma il Segretario all'Industria Fabio Righi - si sono adeguate”. Elemento di novità: il dipendente potrà autocertificare, prima di entrare sul posto di lavoro, di essersi misurato la febbre. Il Decreto regolamenta anche l'orario del servizio a domicilio che potrà avvenire dalle 7 di mattina alle 10 di sera.

Cambiamenti in vista anche per l'indennità di malattia: si passa dal 45% al 30% per quelle comuni. Invariato, invece, il trattamento economico in caso di patologie accertate. Il Decreto sarà accompagnato da una nota esplicativa. La politica osserva con attenzione l'evolversi degli eventi nell'intento di mantenere una linea di coerenza con quanto applicato dalle zone limitrofe. I contatti con le realtà locali sono continui anche in questa fase in cui regione e provincia stanno predisponendo nuove misure, “per attuare al meglio – spiega il Segretario agli Esteri - controlli sugli spostamenti”.


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