Prove di dialogo: maggioranza promette a Csu dati reali su debito pubblico ma dice no a ritiro patrimoniale

Prove di dialogo: maggioranza promette a Csu dati reali su debito pubblico ma dice no a ritiro patrimoniale.
Circa tre ore dalla Csu per rilanciare il dialogo. Luca Boschi rileva il clima positivo e punta al metodo: “ci rivedremo la prossima settimana e renderemo il confronto costante”. La maggioranza farà da tramite con il governo rispetto alle istanze delle parti sociali. Si riparte dalla condivisione dei dati reali sul debito pubblico. Da tempo il sindacato chiede di conoscere l'entità del problema e Giuseppe Morganti anticipa che nel prossimo incontro verranno fornite le informazioni sul deficit che lo Stato è chiamato a rifinanziare. “È giusto avere il progetto complessivo – dice - prima di aprire il tavolo delle riforme”. Come atto di buona volontà la Csu chiede il ritiro della patrimoniale. “Dal punto di vista regolamentare si può fare – afferma Giuliano Tamagnini – serve la volontà politica”. Non c'è partita, il Governo tirerà dritto con la ratifica. La maggioranza però assicura: “cercheremo di andare incontro alle richieste della Csu sia con emendamenti agli articoli ancora da approvare che con aggiustamenti a quelli non più emendabili”. Si pensa di intervenire con decreto successivo per la progressività dell'aliquota e sugli immobili in capo alle immobiliari. Oltre alla patrimoniale ci sono altri due punti per fare ripartire il confronto: ritiro dei recessi dei contratti integrativi delle banche e Fondiss. Carisp è dello Stato ma Morganti spiega che è una decisione di Abs: “non possiamo intervenire sulla materia, siamo limitati nei nostri poteri anche se – aggiunge - teniamo che la parte contrattuale sia negoziata”. Riguardo invece a Fondiss e alla richiesta che i 63 milioni del secondo pilastro tornino nella disponibilità del comitato amministratore, il capogruppo di SSD chiarisce: il 30 giugno le risorse torneranno nella disponibilità di Fondiss. Devono tornare. Poi decideranno come utilizzarle”. Ammette che la Csu ha fornito elementi interessanti di riflessione. Sul famigerato Decreto di luglio 2017 la maggioranza ha invece chiarito che “non dava assolutamente la possibilità a Banca Centrale di acquistare titoli, ma solo finanziamenti”.

MF

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