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Ps: Bene Comune al capolinea, necessario un governo di emergenza

24 ott 2014
Ps: Bene Comune al capolinea, necessario un governo di emergenza
Ps: Bene Comune al capolinea, necessario un governo di emergenza
"La sostituzione del Segretario di Stato per le Finanze e il Bilancio, Claudio Felici, è stata effettuata. I problemi, però, restano tutti sul tavolo. Governo e maggioranza escono sfibrati da questo delicatissimo passaggio politico ed istituzionale. E’ ormai chiaro che l’avventura della coalizione “San Marino Bene Comune” sia giunta ai titoli di coda. Bisogna quindi prendere atto che è esaurita la spinta propulsiva – peraltro già piuttosto scarsa nel corso dei primi due anni della legislatura – necessaria a gestire in modo adeguato la gravissima situazione di crisi in cui si trova il Paese. Mentre la politica discute in Consiglio, infatti, non ci si può dimenticare che l’intera comunità sammarinese, molto angosciata e disorientata, deve convivere quotidianamente con criticità di proporzioni enormi.
Tre sono le questioni da affrontare con risposte concrete ed immediate:
1) lo squilibrio strutturale dei conti pubblici e le imminenti tensioni della liquidità di cassa;
2) la stabilità del sistema finanziario alla luce del varo della “voluntary disclosure” da parte italiana;
3) la creazione di nuovi posti di lavoro, realizzando politiche per lo sviluppo moderne e coraggiose.
Non si può tergiversare e perdere altro tempo. Devono essere individuate rapidamente misure idonee, altrimenti c’è il reale pericolo – ci sia consentito di usare un linguaggio crudo, ma in questo momento bisogna essere netti nelle valutazioni – che il Paese salti per aria.
Il Partito Socialista non può assistere passivamente ad una simile deriva e, per questa ragione, conferma la proposta di aprire una nuova fase politica all’insegna della responsabilità nazionale, attraverso la costituzione di un governo di emergenza – aperto a tutte le forze politiche – per evitare il disastro del Paese.
E’ rimasto poco tempo e di fronte ad un vero e proprio terremoto economico, finanziario e sociale, occorre trovare unità di intenti tra tutte le forze politiche che vogliono contribuire alla ricostruzione del Paese, abbandonando la demagogia, il populismo e le rendite di posizione sul piano elettorale, e impegnandosi pubblicamente nella attuazione dei seguenti punti chiave: rinnovamento, legalità e riforme strutturali.
Il Partito Socialista non ha alcun dubbio: tra chi vuole demolire e chi, invece, vuole ricostruire, starà sempre e comunque dalla parte di questi ultimi. Mai e poi mai presterà il fianco all’inaccettabile clima da rissa che in questi ultimi tempi sta avvelenando il dibattito politico e che nulla ha a che vedere con l’interesse generale del Paese.
Per il Partito Socialista, il Paese viene prima di ogni altra cosa e in questa ottica è pronto a confrontarsi con tutti i soggetti politici che – consapevoli della complessità della situazione – rifiutano il gioco al massacro, sono disponibili a metterci la faccia senza ambiguità e sotterfugi e ritengono prioritario porre fine, al più presto, alla paralisi e all’incertezza politica delle ultime settimane".

comunicato stampa
Partito Socialista

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