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Ps, Volpinari: "Le responsabilità non possono essere generalizzate e attribuite a tutta la classe politica"

24 ott 2015
Antonio Volpinari
Antonio Volpinari
“Sono d'accordo con il segretario del mio partito Celli quando dice che bisogna chiedere scusa ai cittadini per quanto sta emergendo dall'azione giudiziaria in corso nei confronti di persone e di governi succedutisi negli ultimi 15-20 anni. Ritengo che occorra soprattutto chiedere scusa a quei cittadini – e sono tanti – che a differenza di altri, non hanno approfittato e beneficiato delle azioni maldestre e spesso illegali di governanti spregiudicati e senza scrupoli. Tuttavia sarei stato ancor più soddisfatto e d'accordo se in quella occasione si fosse anche precisato che le responsabilità di quelle azioni oggi sotto giudizio, non possono essere generalizzate e attribuite a tutta una classe politica e indiscriminatamente a tutti i partiti, soprattutto quelli tradizionali , poiché in quei governi ci sono stati anche coloro che hanno cercato di agire onestamente, con trasparenza nell'interesse dei cittadini e del Paese. Vorrei anche ricordare che nel 2006, insieme ad altri compagni, ho ritenuto di abbandonare il partito in cui ero nato avendo riscontrato l'affermarsi di una pericolosa deriva verso il venir meno della trasparenza negli atti di Governo e nella gestione del partito stesso, e dare così vita al Nuovo Partito Socialista, lasciando di conseguenza anche posizioni comode di maggioranza e di Governo, ma con l'intento di scuotere le coscienze dei cittadini onesti per favorire e riprendere una strada più corrispondente agli interessi generali rispetto a quelli più personali e particolari. Comunque, al di là di questo trascorso politico e personale, mi viene da considerare che il momento politico è estremamente critico e compromettente per lo sviluppo democratico del nostro Paese. E' necessario senz'altro che l'azione giudiziaria in corso vada avanti per completare fino in fondo la strada intrapresa che va appoggiata, sostenuta e non ostacolata in alcun modo. A questo punto è auspicabile che ogni forza politica, tradizionale o meno, dopo aver fugato ogni dubbio coi cittadini sulla sua chiara volontà di liberarsi di ogni forma residua di non trasparenza, abbia la capacità e la volontà di guardare al futuro del Paese per progettare “il dopo-azione giudiziaria”, quando bisognerà ricostruire un Paese, una credibilità nelle Istituzioni e nel Governo della Repubblica. Pensare a qualcosa di realistico anche dopo una rottamazione e una rottura con un passato più o meno recente che non piace. Pensare al tempo in cui si dovrà seminare tanto e bene come fa il bravo contadino che ha saputo mettere al riparo il buon seme dell'anno precedente".

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