Psd: “Ci stiamo a fare la nostra parte”

Sull’evento di Domagnano, Psrs ed Nps per capirci, si sono accesi i fanali più che riflettori, per il Psd “unione più legata alla contingenza politica che alla prospettiva” dice Antonello Bacciocchi, cui non sono sfuggite alcune stonature nell’unione. Il Psd prosegue comunque nel percorso di aggregazione. Ma è l’iniziativa politica che sta a cuore al partito, “basta traccheggiare”. Ci sono dei passi che vanno compiuti e il psd intende fare la propria parte, con il governo, prima di eventuali elezioni anticipate. Il Psd si pone all’ascolto dei movimenti,“sensibilità che volgiamo cogliere” dice il segretario Gerardo Giovagnoli “perché non si può più restare nell’immobilismo”. Come accaduto nell’ultimo consiglio. Ma se i movimenti devono fare la propria parte nel sensibilizzare la cittadinanza, anche se il Psd lamenta “piazze ancora troppo vuote”, spetta alla politica dare un senso e un indirizzo al progetto. “Noi vogliamo concretizzare questo processo”, aggiunge Felici. Se è vero che la firma con l’Italia è questione di giorni, servono ulteriori iniziative tra il nostro parlamento e quello italiano per una veloce ratifica e l’uscita dalla Black List. Poi un messaggio non troppo velato sui referendum: toccano temi sentiti e di portata, la politica deve farsene carico senza trucchetti e scorciatoie.
Nel video l'intervista a Claudio Felici.

Giovanna Bartolucci

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