PSD esplicita il programma economico

PSD esplicita il programma economico.
Il PSD replica al coordinatore di Alleanza Popolare Roberto Giorgetti, critico sulle scelte per la riforma elettorale. “Sulla carta – dichiara il segretario, Mauro Chiaruzzi – potevano esserci i numeri per la sua adozione, ma quello che è mancato è l’impegno politico, la sua sottoscrizione non è arrivata. Rigettiamo quindi le critiche di Giorgetti'. 'Per noi – gli fa eco il Presidente, Giuseppe Morganti – è una delle priorità, il primo punto della prossima legislatura, per cambiare le regole del sistema della rappresentanza. Coinvolgere la gente per una legge di iniziativa popolare – aggiunge – è un atto di grande responsabilità”. Ma è sugli aspetti economici che il PSD pone l’accento, sugli impegni da adottare per un rilancio del sistema. 'Non siamo d’accordo – dichiarano – con chi dice che l’economia è in crisi, e i dati lo dimostrano ampiamente: il Pil è in crescita, 200 le nuove aziende in questo ultimo periodo, oltre 600 i posti di lavoro all’anno, il reddito pro capite in continuo aumento'. 'Non è il caso di parlare di un’economia in crisi – dichiara Emilio Della Balda – ma di una vecchia economia che deve essere trasformata'. E qui la ricetta dei socialisti e democratici è dettagliata. Si va da uno statuto dell’impresa, per garantire certezze agli imprenditori e sicurezze al lavoro. Poi una programmazione di bilancio, per assicurare copertura a tutti gli interventi, e inoltre un 'Patto Fiscale' con i cittadini, per ridurre la pressione fiscale, ma garantire allo stesso tempo l’emersione di tutti i redditi sommersi. 'Solo così – spiega il PSD – si può pensare di favorire l’economia. Non possiamo competere sul costo del lavoro e della produzione in genere, ma lo possiamo fare con un fisco leggero e un sistema snello e funzionale'. 'Ideale – spiega Emilio Della Balda – sarebbe per il nostro Paese passare dal sistema monofase al regime IVA, conservando il differenziale fiscale e questo genererebbe benefici di grande portata anche nel rapporto con l’Europa. Ma tutto parte dai conti dello Stato, dalla disponibilità di risorse per gli investimenti e per questo la proposta è quella di abbassare la spesa corrente di un punto percentuale all’anno: 5 punti in 5 anni, per innescare un sistema di sviluppo con le risorse recuperate. Commercio e turismo sono in sofferenza, vogliamo fermare questo declino con politiche adeguate'. Non potendo rispondere allo stesso modo all’offensiva degli ipermercati, l’idea è quella di un grande mercato all’aperto sull’asse Serravalle/Dogana e su quello Borgo/Città. Infine, un impegno sulle energie rinnovabili, che coinvolga l’Università e la ricerca, per ricercare nuove fonti e ridurre i consumi pensando, ad esempio, a nuove costruzioni con sistemi che garantiscano un contenimento nell’ordine del 25 per cento.

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