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PSD: 'Siamo il partito della mediazione sociale'

18 mag 2006
PSD: 'Siamo il partito della mediazione sociale'
“Siamo il partito con maggiori capacità di mediazione sociale, perché siamo il partito dei lavoratori, degli autonomi e degli imprenditori”. Il Psd, per ammissione del presidente Giuseppe Morganti, si candida a favorire il dialogo e a trovare i punti di contatto necessari per un confronto tra categorie sociali ed economiche. Dialogo già ricominciato, tra Anis e Csu, al quale il Psd guarda con favore e interesse. “E’ nostro compito agevolare le nuove attività che creano occupazione qualificata – dice Fiorenzo Stolfi – visto che i nostri giovani sono sempre più diplomati e laureati. Penso a compagnie assicurative di diritto sammarinese, ai servizi. Punteremo alle attività di ricerca, anche attraverso accordi di cooperazione con Paesi all’avanguardia come gli Stati Uniti, ad esempio, che in campo sanitario investono molto sulle terapie anti invecchiamento. Settori – conclude – in cui serva sempre meno manodopera generica”. Il Segretario Andreoli difende la recente legge di riforma del lavoro, “forse fraintesa – dice – poiché frutto di un momento altamente conflittuale, coi contratti di lavoro da chiudere. Abbiamo voluto integrare una serie di interventi normativi, rimettere mano alla legge del collocamento che era dell’89, creare flessibilità, che non è sinonimo di precarietà. Prova ne sia l’inversione del trend negativo che ha raggiunto l’apice nel 2002, anno nero per l’occupazione: al 30 aprile 2006 il tasso di disoccupazione in senso stretto è invece dell’1,42%”. “E’ una legge ancora troppo poco conosciuta dagli operatori – conclude Denise Bronzetti – ma comunque frutto di un confronto con le parti sociali ed economiche durato ben un anno e mezzo. E trovo sia significativo il fatto che proprio il sindacato si sia rifiutato di appoggiare i Comitati referendari che ne chiedono l’abrogazione”.

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