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A quasi un mese dal Congresso del PS, torna a parlare il Consigliere Pedini Amati

15 mag 2013
A quasi un mese dal Congresso del PS, torna a parlare il Consigliere Pedini Amati
A quasi un mese dal Congresso del PS, torna a parlare il Consigliere Pedini Amati
Il Consigliere prende atto, al netto delle polemiche e dei distinguo che in democrazia ci sono e ci possono essere, della formazione dei nuovi organismi di partito, non condividendo appieno, non tanto le persone, ma piuttosto il metodo di aver condotto un congresso a tavolino in maniera troppo chiusa e alle volte contraddittoria. Il Consigliere conferma la sua piena fiducia alla nuova dirigenza, chiedendo però maggiore democrazia interna per il futuro e soprattutto chiedendo al proprio partito di iniziare ad occuparsi dei problemi veri del paese, anche dal suo ruolo di opposizione. Le proposte del Governo, dopo le sole dichiarazioni d’intenti, sono in parte arrivate sulla carta, attraverso “ il piano per il rilancio economico “, ora si tratta di confrontarsi e trovare le soluzioni migliori per il nostro paese. Questo non significa, lo voglio sottolineare chiaramente, presentarsi con il cappello in mano all’attenzione dell’esecutivo, ma al contrario significa valutare e soprattutto proporre nuove soluzioni per uscire dalla crisi. Sull’Istituto Finanziario Pubblico per esempio personalmente nutro forti perplessità in quanto il rischio reale è che si crei un’ulteriore debito pubblico incontrollato mettendo a garanzia i beni dello Stato, mentre invece sarebbe stato molto più ragionevole valutare la possibilità di creare un’Immobiliare Pubblica che gestisse adeguatamente il patrimonio dello Stato in termini di affitti attivi e passivi, cioè equiparandoli il più possibile ai parametri reali di mercato. L’IFP oltretutto o meglio l’Immobiliare Pubblica, condivido con le dichiarazione del collega Fabbri, deve essere creato all’interno di uffici già esistenti nella Pubblica Amministrazione, utilizzando risorse umane già in organico e non creando l’ennesimo carrozzone. Per quanto riguarda la Sanatoria Edilizia, se pure di per sé è un a contraddizione in termini, non fosse altro per tutti coloro che hanno rispettato le regole negli anni, se mai si volesse pensare di portare avanti questo progetto per fare cassa, lo si dovrebbe fare facendo pagare realmente l’abuso, cioè applicando tariffe il più possibile vicine al prezzo di acquisto al mq. di un’immobile in quella zona, in modo tale che l’operaio o il cittadino che ha pagato a prezzi di mercato il proprio immobile, non si trovi discriminato e beffato, ma soprattutto in questo modo lo Stato condannerebbe economicamente gli abusi e quindi i furbi. Meglio sarebbe fare rispettare le leggi vigenti, come qualcuno ha fatto notare, facendo pagare l’abuso tre volte il valore di mercato rispetto alla zona di costruzione, oppure demolirlo come sarebbe dovuto essere da sempre non dovendo esistere. Per quanto riguarda la problematica sui mancati incassi della Monofase, è sempre più evidente ormai che si è perpetrata una falsificazione dei bilanci dello Stato negli anni passati e in particolare ancora non si conoscono i reali debitori dello Stato “ così detti protetti ” dalla macchina Politico – Amministrativa, che non sono a mio avviso solo quelli che si sono voluti pubblicare sui giornali, ma probabilmente, i debitori dello Stato, per quanto riguarda l’Imposta Monofase sono anche altri, che non si sa perché, non vengono comunicati. Continuo a ripetere da tempo comunque, che questo è un paese che processa e punisce i capri-espiatori o addirittura gli innocenti, mentre i veri responsabili dei conti Mazzini, delle indagini Chalet, delle evasioni fiscali, delle tangenti, delle migliaia di indagini iniziate, non finite, archiviate, prescritte, spalmate, dimenticate, ma soprattutto dimenticate, perché questo purtroppo è un paese che dimentica o vuole dimenticare, non vengono mai perseguitati. La crisi che stiamo vivendo è sicuramente Mondiale, ma le responsabilità di un paese vicino al baratro, della permanenza in Black List, delle mancate scelte, delle scelte fatte per interessi personali o di pochi, le conosciamo tutti da tempo di chi sono.

Consigliere della Repubblica di San Marino - Federico Pedini Amati

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