Reati informatici, un progetto di legge per aggiornare il codice di San Marino

Costituiscono il risvolto negativo dello sviluppo tecnologico, sono più facili da compiere, possono essere commessi in ogni parte del mondo senza la presenza fisica sul posto, ma è soprattutto la mancanza di uniformità normativa a livello europeo ed internazionale a permettere la proliferazione dei crimini informatici. Con il progetto di legge “Disciplina dei reati informatici” esaminato in prima lettura, San Marino arma il proprio codice penale contro i cyber crimini, con sette nuove introduzioni. Concretamente – così come riassunto dal segretario alla Giustizia Venturini- “arrivano tutele penali contro accessi abusivi ad un sistema informatico o telematico; l’intercettazione o interferenze illecite in comunicazioni informatiche o telematiche, il danneggiamento di informazioni di dati e programmi informatici; frodi informatiche, frodi informatiche del soggetto che presta servizi di certificazione elettronica, false dichiarazioni o attestazioni al certificatore di firma elettronica su identità o qualità personali proprie o di altri”. Le contromisure contenute nel progetto di legge si legano agli obblighi assunti a livello internazionale raccomandati dal Consiglio d'Europa, in particolare nella Convenzione sulla criminalità informatica fatta a Budapest il 23 novembre del 2001, che ha imposto misure legislative per la repressione dei crimini informatici ed invitato alla armonizzazione dei diversi ordinamenti giuridici interni, per eliminare le zone franche per il crimine on line e risolvere problemi legati a giurisdizione e perseguibilità.

SB

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