Referendum Italia, Renzi sale al colle per "dimissioni irrevocabili"

Renzi al Quirinale, per dimissioni ormai irrevocabili, dopo il trionfo del no al referendum costituzionale. Le sorti del governo decise, con l'ipotesi che il premier possa restare fino all'approvazione della Legge di Bilancio da varare in Senato in tempi brevissimi, già entro venerdì. E con fermezza è Mattarella a commentare quel 59,11% di no – voto forse emotivo, sicuramente politico – soffermandosi proprio sulla affluenza massiccia: “testimonianza di una democrazia solida. Ora ci sono impegni e scadenze da rispettare', ha detto, auspicando un clima politico improntato al rispetto”. Grillo chiede il voto subito e con l'Italicum, idem Salvini: “elezioni subito 'con qualsiasi legge elettorale'. Il referendum scuote il PD, che fa slittare la Direzione annunciata ieri sera, con Boccia che chiede un congresso già a gennaio. Reazione altalenante per le borse, Confindustria chiede crescita e risposte alla crisi; reagisce l'UE: la decisione degli italiani va rispettata, ma l riforme devono andare avanti - dicono a Bruxelles. “Dispiaciuta” la Merkel, per il ministro Schaeuble “l'Italia deve continuare sulla strada cominciata dal premier tre anni fa”.
Tornando ai numeri: no secco, sì che prevale solo in Emilia-Romagna, Toscana, Alto Adige e all'estero. Sul voto in Emilia-Romagna, da segnalare che – se è prevalso il sì al 50,4% – arriva la sorpresa proprio dalle città della Riviera, su tutte, la Rimini di Gnassi, che chiude la porta al premier con 53,3% dei no. Voto estero, si diceva, con anche il dato degli italiani residenti a San Marino: alta affluenza, al 72%, su 9500 aventi diritto.

AS

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