“Il segretario agli esteri, nella scorsa legislatura, ha seguiti, nell’approfondimento delle questioni legate alla maggiore integrazione europea, e in tutti gli incontri avuti, il percorso tracciato dal Consiglio e dalla Commissione Esteri. Se questo percorso non piace al Comitato promotore del referendum non è un problema del segretario Mularoni, che è abituata a rispettare le decisioni degli organi istituzionali”. Così la segreteria agli esteri risponde alle critiche di questi giorni; e giudica “scomposta” la reazione del Comitato a seguito della pubblicazione del punto di vista della Commissione Europea sulle opzioni per una maggiore integrazione dei Piccoli Stati. Tutto ciò – sottolinea la segreteria – può piacere e non piacere e il Titano è libero di fare ciò che ritiene opportuno; ma è bene che i sammarinesi sappiano cosa pensa la controparte e decidano – nel referendum – con piena cognizione di causa. Pubblicata, allora, la traduzione integrale di stralci significativi del documento della Commissione. Nelle raccomdazioni, si indicano due opzioni – accordo quadro di associazione e partecipazione allo spazio economico europeo – come le più indicate per risolvere i problemi dei Paesi di piccole dimensioni, rispondendo allo stesso tempo ai requisiti richiesti dall’UE. E anche il partito della Mularoni, Alleanza Popolare, prende posizione in merito, difendendo l’operato del segretario di Stato. “La domanda di adesione alla UE – chiarisce AP – non era il fine, ma un mezzo come altri per perseguire convintamente il percorso di integrazione europea. Al termine di un lungo lavoro è stata indotta l’Unione – per la prima volta – a confrontarsi seriamente sul tema dei Piccoli Stati.
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