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Referendum su cittadinanza e lavoro: incontro al Comites

11mila circa gli aventi diritto al voto residenti sul Titano. Il Presidente Alessandro Amadei: "Noi non sposiamo le ragioni del sì, del no o dell'astensionismo. Vogliamo solo informare la cittadinanza sui quesiti e sulle modalità di voto"

di Luca Salvatori
12 mag 2025

Il Comites San Marino come sede di informazione e confronto sulla tornata referendaria italiana dell'8 e 9 giugno. Cinque i quesiti abrogativi. Quattro, promossi dalla Cgil, riguardano il mondo del lavoro ed uno invece – proposto dal Partito “Più Europa”- punta a dimezzare da 10 a 5 anni il periodo di residenza legale in Italia richiesto agli stranieri extracomunitari maggiorenni per poter richiedere la cittadinanza italiana. “Se si è a favore della nostra idea di cittadinanza – dichiara Yuri Maccario Napolitano del Comitato Referendario Cittadinanza di Rimini – si voti sì. Chi è contrario, voti no. Stare a casa vuol dire delegare qualcun altro a decidere le politiche sull'immigrazione e la cittadinanza, che arriveranno nel futuro”. Dunque l'invito a recarsi alle urne, contro l'astensionismo, condiviso anche dai promotori dei referendum sul lavoro. “Questo è un voto – afferma Andrea Caputo, Presidente Anpi/Sezione Rimini – sulla dignità del lavoro. Votare è importante anche per i tanti italiani che risiedono a San Marino”. Ma quanti sono i residenti a San Marino con diritto di voto in Italia?: “11mila circa – risponde Alessandro Amadei, Presidente Comites San Marino – su una popolazione di italiani residenti a San Marino, di circa 16mila. Una comunità molto folta che potrà votare per corrispondenza, qualora non sia stata esercitata l'opzione entro il 10 aprile. Noi non sposiamo le ragioni del sì, del no o dell'astensionismo. Vogliamo solo informare la cittadinanza sui quesiti e sulle modalità di voto. Ricordo che in Italia i referendum non sono validi se non si supera il quorum del 50% più uno”.





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