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Referendum sui beni dello Stato. Michelotti: “La gente è con noi”

16 feb 2011
“In questo momento di crisi non avremmo voluto andare alle urne. E’ una scelta dispendiosa. Ma non potevamo fare altrimenti. Il Governo ha messo in discussione una conquista compiuta nel bene del paese. Non possiamo accettarlo.” L’Associazione Micologica ricorda, così, che non c’è solo il Referendum sull’Europa. Il 27 marzo i cittadini saranno chiamati a decidere se abrogare la legge sulla vendita beni di proprietà dello Stato, riportando i voti del Consiglio dai 30 di oggi ai 40 di ieri. “Una forzatura politica, una legge che tradisce oltre alla volontà popolare, anche le decisioni prese a suo tempo dal Consiglio”, commenta Cesare Gasperoni del Comitato Referendario. “E fa specie - gli fa eco Orazio Mazza - che proprio Ap, che allora caldeggiava la modifica della legge, abbia voluto percorrere una vecchia strada che condannava”. Il Comitato promotore sta organizzando incontri con la cittadinanza per tenere alta la temperatura. Quei 10.575 sì per raggiungere il quorum fanno paura. “Sarebbe grave - si lascia scappare qualcuno - se i sammarinesi non facessero sentire la loro voce. Partecipare alla vita politica ed economica del paese è un dovere, oltre che un diritto. Ma Augusto Michelotti si dice ottimista. “La gente - spiega - è con noi”. Nel video l’intervista ad Augusto Michelotti (Comitato referendario abrogativo)

Monica Fabbri

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