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Referendum: al voto il 3 luglio

12 apr 2005
Referendum: al voto il 3 luglio
E’ deciso. Per i 4 referendum propositivi, accolti dal collegio garante, si vota il 3 luglio. La data della consultazione è stata stabilita dai Capitani Reggenti, Fausta Morganti e Cesare Gasperoni, che hanno emesso il decreto previsto dalla legge in materia, e che fissa la data di svolgimento. 4 i quesiti che saranno sottoposti a consultazione popolare. Il primo relativo alla riduzione delle preferenze, da 3 a 2, in occasione delle elezioni politiche, il secondo perchè una parte dei membri del Congresso di Stato possano essere scelti fuori dal Consiglio Grande e Generale, mentre gli ultimi due riguardano il quorum di voti necessari per l’approvazione di un referendum. La legge attuale fissa nel 32 per cento del corpo elettorale il minimo di votanti, perché il referendum sia valido, e almeno la stessa percentuale di SI perché sia approvato. Il quesito, sul quale domenica 3 luglio i sammarinesi si pronunceranno, prevede un innalzamento fino al 40 per cento del cosiddetto primo sbarramento, quello riferito al numero dei votanti, calcolato sugli aventi diritto, perché il referendum sia considerato valido, mentre propone di limitarsi alla maggioranza semplice dei SI per la sua approvazione. Una proposta che riguarderebbe sia il referendum propositivo che quello confermativo. Soddisfatti, per la data di convocazione, i proponenti. “E’ una data accettabile – dichiara Angela Venturini, Segretario dei Popolari – nelle previsioni si temeva potesse essere convocato nel mese di agosto, in pieno periodo di vacanza, quando il paese è praticamente chiuso per ferie. Domenica 3 luglio, invece – continua Angela Venturini – saremo tutti ancora operativi, dunque si può pensare ad una buona partecipazione. Noi – spiega il rappresentante dei Popolari, promotori della consultazione referendaria - chiediamo ai cittadini di esprimersi su due aspetti fondamentali, la moralizzazione della politica e la riforma istituzionale. Ci rendiamo conto che il referendum è uno strumento per certi versi limitativo, perché non consente di presentare un progetto completo. Fornisce però una precisa indicazione della volontà popolare, sulla quale poi la politica deve agire”. La legge fissa nei 15 giorni antecedenti il voto la durata della campagna referendaria, che dovrebbe aprirsi il 17 giugno, considerato il 2, sabato, giorno di silenzio e il 3, domenica, giorno di voto. Nessuna informazione, ancora, circa la possibile nascita di un comitato contrario, così come previsto dalla legge, che dovrà eventualmente notificare alla Reggenza la sua costituzione corredandola da almeno quindici firme di elettori.

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