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Reggenza, parole di unità e speranza nel messaggio di fine anno: "Il nostro è un Paese che sa reagire"

I capi di Stato, nel rivolgere gli auguri per il 2021, ripercorrono le difficoltà legate alla pandemia, a livello sociale ed economico, e delineano le sfide dei prossimi mesi

di Mauro Torresi
31 dic 2020

Sono parole di unità e di speranza quelle pronunciate dalla Reggenza nel messaggio di fine anno. Un anno segnato dalla pandemia che, affermano i Capi di Stato, Alessandro Cardelli e Mirko Dolcini, “ha posto l'intero mondo di fronte alle proprie fragilità”. Ricordano i lutti e l'instabilità economica. Ed esortano a guardare al futuro con fiducia, per tornare a una “normalità”.

Si apre allora la prospettiva di un nuovo anno che sarà segnato da sfide. Il contesto, dice la Reggenza, sarà da affrontare “con scelte e decisioni spesso difficili e impopolari”, tenendo in considerazione, tra gli altri aspetti, le “difficoltà che stanno incontrando soprattutto coloro ai quali sono stati richiesti i sacrifici maggiori”. Nel messaggio, ringraziamenti a chi si impegna nel sociale, un appello alla responsabilità collettiva e la riconoscenza al personale sanitario. 

Riferimenti, poi, all'economia, specie a chi non può portare avanti le proprie attività. L'auspicio dei capi di Stato, rivolto alle istituzioni, è che siano messi in campo strumenti di garanzia per chi si trova in difficoltà. Il popolo sammarinese è “un popolo che resiste”, sottolinea la Reggenza. 

L'impegno è per la “crescita e lo sviluppo”, per “investire nei settori più promettenti” e “rafforzare” l'attrattività di San Marino. “Fare sistema” è la chiave per vincere le nuove sfide e arrivare a una ripresa. “Consapevoli – dice la Reggenza – che ogni problema ha una sua soluzione”.

Nel servizio, alcuni estratti del messaggio di fine anno della Reggenza

Vai al video integrale del Messaggio



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