Reggenza in visita al carcere: un gesto apprezzabile per le forze politiche

"Vicinanza e attenzione ai diritti umani, al rispetto nei confronti di chiunque e ovunque si trovi". La interpreta così Nicola Renzi (Ap) la scelta della Reggenza di visitare il carcere dei Cappuccini, a pochi giorni dalla notizia di spiacevoli circostanze verificatesi al suo interno. Il tema del decoro e della piena efficienza della struttura carceraria – aggiunge - è molto importante perché rappresenta la civiltà di un popolo e si sta lavorando alacremente per riuscire a risolverlo”. Concorda Alessandro Mancini (Ps): un gesto – dice - che dimostra quanto la massima istituzione del Paese sia vicina ai problemi dei detenuti. Ma il problema strutturale va affrontato in maniera seria e urgente, intervenendo in primis sull'ordinamento penitenziario per poi passare al resto”. Le persone private della libertà – osserva Marina Lazzarini (Psd) - devono essere trattate nel rispetto dei diritti umani, per questo la detenzione deve puntare alla rieducazione e al reinserimento sociale, quindi anche la struttura – rimarca - deve essere funzionale a questi obiettivi”. Prende atto dell'iniziativa reggenziale, Andrea Zafferani (Civico10): “Puntare i riflettori sulle criticità del carcere, sulla necessità di interventi – afferma - risulta utile ma alle parole devono seguire i fatti. Occorre maggiore concretezza da parte delle forze politiche e ancor più dal Governo”. “Già nel 2006 si parlava delle precarie condizioni della struttura carceraria – ricorda Vanessa D'Ambrosio (Sinistra Unita) – che la Reggenza abbia voluto rendersi conto direttamente delle criticità è un fatto apprezzabile, che deve servire da incentivo a fare di più, a trovare soluzioni. Occorre trovare una sistemazione più idonea”. “Positiva la visita in carcere dei Capi di Stato ma San Marino – rileva Elena Tonnini (Rete) – si conferma Paese che reagisce solo di fronte alle emergenze, senza prevenirle. Vero che la struttura necessiti di rinnovamento e che l'ordinamento penitenziario sia da riformare – aggiunge – ma è altrettanto vero che dal '94 ad oggi non è stato fatto nulla”. Sulla nuova sede infine secondo il movimento ancora troppi i punti oscuri, sia sui tempi di realizzazione, sia sui costi.

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