Le regole del silenzio elettorale per la prima volta riguardano anche il web

Mai come quest’anno si è sentita l'esigenza di invitare al rispetto delle regole. Le segnalazioni di anomalie hanno infuocato un clima già battagliero, in certi casi da caccia alla streghe – sottolinea Valeria Ciavatta.
Tutte le decisioni della campagna elettorale – dicono dagli Interni – sono state condivise dalle undici liste. Le indicazioni sul silenzio elettorale approvate all’unanimità. Dalla mezzanotte di Sabato 10 alle 20 di domenica 11 è vietato fare propaganda. Quindi: niente comizi, volantini, locandine, gadget. Insomma, è bandito tutto ciò che costituisca la manifestazione di una scelta politica. Sono escluse dal divieto solo le normali insegne delle sedi dei partiti. Il giorno del voto i candidati non potranno sostare all’interno dei seggi e neppure nelle vicinanze.
Ma la vera novità riguarda il web, entrato di prepotenza nella campagna elettorale. Una vera e propria macchina da guerra, trionfo di annunci, sondaggi e proclami a caccia di voto. La Repubblica di San Marino ha deciso, per prima, di tamponare la lacuna legislativa.
Non potrà essere postato o twittato su internet nulla che abbia rilevanza elettorale. Quindi no a video, immagini e commenti su candidati e coalizioni. Discorso diverso per i siti dei partiti, considerati la sede virtuale dei partiti stessi, quindi chi vi entra è come se lo facesse nella sede fisica. Nel video l’intervista al Segretario agli Interni Valeria Ciavatta

Monica Fabbri

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