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Repubblica Futura e Libera: analisi politica e proposte economiche

RF fa il punto sui lavori consiliari e illustra gli emendamenti presentati ai decreti; Libera snocciola dati e propone i “Buoni di solidarietà e rilancio”

29 apr 2020

Prima criticità, quella di portare in ratifica decreti sull'emergenza Covid, come il 63, senza dare all'Aula la possibilità di apportare modifiche. Nell'analisi politica di Repubblica Futura, una questione non di poco conto, poiché “solo con il dovuto confronto – sostengono - si può tendere a fare meglio. E questo lo hanno detto anche molti consiglieri di maggioranza”. Nicola Renzi registra “divaricazioni importanti”, ad esempio, anche su sanità e scuola. Mentre sul fronte economico “basta nascondersi dietro alla scusa della mancanza di soldi, per giustificare i tagli. Al Governo – rileva – spetta l'obbligo di trovare liquidità per gli investimenti. Diversamente – sostiene - si ammetta che queste soluzioni non si è in grado di trovarle”. In merito al finanziamento inoltre “bisognava avere la dignità da subito di chiedere aiuti”, che per Rf sarebbero arrivati, consentendo di liberare risorse ingenti da destinare magari a fondo perduto alle aziende più colpite dalla crisi. Oggi siamo con nulla in mano”. Renzi parla poi di confusione in politica estera, ritenendo tra l'altro un errore il rapporto esclusivo con l'Italia. Quindi un richiamo alla fase 2: “dappertutto se ne parla tranne che a San Marino: ad oggi non si sa cosa succederà dal 4 maggio”. Maria Katia Savoretti e Andrea Zafferani illustrano, a seguire, gli emendamenti ai decreti presentati da RF: per alzare la percentuale della CIG, per studiare una disciplina del telelavoro, per prevedere un contributo di solidarietà dal personale del settore pubblico allargato, solo per citarne alcuni. Tutti respinti ad eccezione – tengono a specificare – del nostro emendamento che la maggioranza ha fatto proprio e sul quale sono state apportate delle modifiche di comune accordo per mettere in sicurezza il principio della indennità di malattia. Tuttavia – fa notare Zafferani – solo un intervento parziale che non riporta alle percentuali originarie dell'86 e 100% come da noi richiesto, e questo non ci soddisfa. Rammarico, infine, “perché non si è voluta seguire neppure la strada della stabilizzazione dei precari dell'Iss”.

Matteo Ciacci e Roberto Joseph Carlini di Libera rilanciano, dal canto loro, proposte per ottenere liquidità, non prima però di aver sottoposto all'attenzione dei cittadini una serie di dati relativi all'impatto del Covid-19 sull'economia sammarinese fino ad ora: circa 1550 le licenze sospese, in particolare 441 nel commercio al dettaglio e 1042 quelle legate ai servizi, alle attività artigianali e altro. Al contempo quasi 200 le aziende che hanno avviato contratti smart working coinvolgendo 1300 dipendenti. Tasto dolente, il ricorso alla CIG: erogati 8 milioni di euro nel privato, fino a metà aprile – fa effetto pensare ai 3 milioni totali per tutto il 2018 - e addirittura, rimarca Ciacci, in una sola settimana, dal 6 a 14 aprile, sono stati spesi 1 milione e 700mila euro. Per Libera “questo evidenzia, da un lato che il sistema ha tenuto, ma dall'altro che le risorse dello Stato stanno terminando”. Parola d'ordine quindi, reagire subito. Tra le proposte quella di valutare l’emissione di titoli di Stato riservati al risparmio nazionale, denominati “Buoni di solidarietà e rilancio” per reperire liquidità immediata, proteggere il risparmio nazionale, limitare il prestito estero. 


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