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Ricapitalizzazione Carisp: Cittadinanza Attiva e Rete all'attacco della Maggioranza

10 gen 2016
Ricapitalizzazione Carisp: Cittadinanza Attiva e Rete all'attacco della MaggioranzaRicapitalizzazione Carisp: Cittadinanza Attiva e Rete all'attacco della Maggioranza
Ricapitalizzazione Carisp: Cittadinanza Attiva e Rete all'attacco della Maggioranza - Non fa sconti, su Cassa di Risparmio, Cittadinanza Attiva. Durante la discussione in Consiglio – sos...
Non fa sconti, su Cassa di Risparmio, Cittadinanza Attiva. Durante la discussione in Consiglio – sostiene in una nota - il capogruppo DC Mazza aveva ribadito che la ricapitalizzazione andava fatta entro il 31 dicembre. La Coalizione ricorda che questa data è trascorsa e che continua a perdurare uno strano silenzio, e tra l'altro nulla si sa “sulla volontà del Governo in merito alla da più parti richiesta modifica dell'assetto proprietario della banca, con il trasferimento della maggioranza delle quote, ancora in mano alla Fondazione Carisp, allo Stato”. Nel comunicato si sottolinea che lo stesso Fondo Monetario aveva espresso opinioni chiare sulla necessità di un cambio nella governance. “Eppure è di venerdì scorso – continua Cittadinanza Attiva - la notizia che il Direttore di Carisp, Luca Simoni, sia stato rinviato a giudizio anche a San Marino per riciclaggio aggravato”. Soprattutto su questo punto si concentrano anche le critiche di RETE. Dopo l'indagine italiana “Varano” - afferma il Movimento - arriva una nuova doccia fredda per Simoni, con l'indagine sammarinese. “Secondo l'accusa avrebbe abusato del suo ruolo di Direttore di Cassa, usando l'Istituto per movimentare i fondi di 2 società riferibili al gruppo Acqua Marcia di Caltagirone. RETE ricorda poi che il Governo ha indebitato il Paese con ulteriori 40 milioni di patrimonializzazione di Cassa, e che – a fronte di questo nuovo sostegno – il Movimento aveva chiesto che il Consiglio pretendesse quantomeno le dimissioni di Clelio Galassi, ancora presidente di SUMS. Ma “la maggioranza – sottolinea RETE – ha voltato gli occhi dall'altra parte. Solo quando i partiti smetteranno di volere i propri uomini all'interno di Cassa – conclude il Movimento – questo istituto avrà speranze di vedere finalmente approvato il suo piano di rilancio”

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