
Il Congresso di Stato esprime “profonda soddisfazione” per l’unanime approvazione, da parte del Consiglio Grande e Generale, dell’Ordine del Giorno che dà mandato al Governo di riconoscere lo Stato di Palestina entro il 2025. Una convergenza politica trasversale che, secondo il Governo, rappresenta “un segnale di straordinaria rilevanza politica e morale”, nel solco dei valori che da sempre ispirano la Repubblica: pace, diritto internazionale e diritti umani.
Il documento votato dall’Aula non si limita a un’affermazione di principio, ma delinea impegni concreti. Primo fra tutti, il riconoscimento dello Stato di Palestina entro il 2025, in coerenza con il principio dei “due Popoli, due Stati”. Un passaggio che, come precisa il Congresso, avviene “secondo modalità che saranno oggetto di un prossimo riferimento in Consiglio, anche alla luce della conferenza internazionale di New York in programma a giugno”.
Il Governo annuncia inoltre la nomina imminente di un rappresentante diplomatico sammarinese presso il governo palestinese, e il rafforzamento delle azioni umanitarie “con particolare attenzione a bambini, donne e soggetti vulnerabili”.
“Si tratta di un impegno solenne – sottolinea il Congresso – che riflette l’identità stessa della Repubblica di San Marino, la sua vocazione alla neutralità attiva e al dialogo internazionale”. Il Segretario di Stato agli Affari Esteri riceve il mandato di dare piena attuazione agli impegni assunti, anche in coordinamento con altri Stati che condividono la medesima posizione.
San Marino prosegue inoltre il sostegno all’ammissione della Palestina come membro effettivo delle Nazioni Unite, alla protezione dei civili, alla liberazione degli ostaggi e alla ripresa del dialogo tra le parti. Centrale, per il Congresso, anche il ruolo della giustizia internazionale: “Difendiamo il lavoro della Corte Internazionale di Giustizia e della Corte Penale Internazionale, garanti fondamentali contro le violazioni del diritto umanitario”.
L’unanimità raggiunta in Consiglio, costituisce infine, nelle parole del Congresso, “un successo della diplomazia parlamentare sammarinese” e rafforza la credibilità della Repubblica “quale attore responsabile e coerente sulla scena globale”.