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Riforma del servizio diplomatico: clima collaborativo in Commissione esteri, Pdl condiviso dai gruppi

L'esame dell'articolato proseguirà il 6 dicembre

23 nov 2022
Riunita la Commissione Esteri
Riunita la Commissione Esteri

Sospeso in serata all'articolo 26, l'esame del Pdl “Regolamentazione del servizio diplomatico e consolare della Repubblica”, ha registrato finora una generale condivisione da parte degli schieramenti. Diversi gli emendamenti presentati da Governo, Rete e Repubblica Futura; più volte si è raggiunta una riformulazione condivisa in grado quindi di mettere d'accordo i gruppi. È quanto è successo ad esempio sull'avanzamento di carriera, articolo 9 tra Rete ed Rf: si è in pratica concordato che alla fine di ogni periodo di incarico dovrà essere attestato che in chiave rotazione, requisito per l'avanzamento, l'assegnazione in altre sedi non sia eventualmente avvenuta non per volontà dell'interessato ma della politica. Tra i temi principali quello della stabilizzazione di figure che non hanno potuto beneficiare di quelle fatte in precedenza nella Pa.




Introdotta poi all'articolo 24 la figura dell'inviato straordinario, senza accredito e con compiti specifici e di durata limitata nel tempo. Mantenuta la figura dell'ambasciatore a disposizione, ruolo che potranno rivestire ex rappresentanti del corpo diplomatico che effettivamente – come aveva già spiegato il Segretario Luca Beccari – possono offrire un grande contributo di esperienza e conoscenze personali, di particolare rilievo. Approvato anche l'emendamento proposto dal Pdcs che introduce la possibilità per politici non più in attività ma che abbiano maturato esperienze consiliari o di Governo per almeno 8 anni, di ricoprire - su proposta della Segreteria Esteri - l'incarico di Ambasciatore a disposizione. Una proposta, quella dell'inviato straordinario, che non aveva soddisfatto pienamente Rf, convinta che il titolo di ambasciatore a disposizione funzioni invece laddove si trovi la persona che comprenda il ruolo da assumere, il tutto valorizzando la selezione all'ingresso e stabilendo patti chiari su ciò che va fatto e non fatto. I gruppi hanno inoltre dato merito all'introduzione nella passata legislatura dello screening preventivo sulle nomine. Passa inoltre il principio che i nuovi consoli dispongano del passaporto di servizio e non di quello diplomatico.

34 articoli in totale più gli allegati, l'esame della riforma proseguirà in Commissione nella seduta del 6 dicembre, per poi procedere all'approvazione.





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