Quello sull'ICEE è un lavoro complesso e delicato, fatto di equilibri, con la Commissione Interni che approva i primi articoli della Riforma nel contesto di un dibattito acceso. Per San Marino è uno strumento tutto da costruire, mentre il corrispettivo italiano – ISEE – sta per cambiare volto, con ritocchi ai parametri per permettere a più famiglie di beneficiare di aiuti fiscali. In Italia l'indicatore è stato introdotto nel 1998 mentre a San Marino si è cominciato a parlarne 20 anni dopo. Qui ci si muove in un contesto diverso per dimensioni ma il principio di fondo resta lo stesso: un sistema più equo e trasparente per misurare la reale condizione economica dei cittadini.
Ieri l'approvazione all'articolo 1 di un emendamento di Rete, che richiama i principi costituzionali della Dichiarazione dei Diritti, sottolineando la necessità di contribuire alla spesa pubblica in base alla reale capacità economica. All'articolo 3 condivisa una modifica che alza i coefficienti per figli minori e persone con disabilità. Il confronto invece si accende sul calcolo dell'Icee: passa la modifica del Governo di aumentare del 5% il peso del patrimonio rispetto al reddito. Rete chiedeva, invece, una divisione paritaria. Determinare la percentuale corretta non è semplice – riconosce Emanuele Santi – ma siamo ancora lontani dall’equilibrio.
Il Segretario agli Interni ricorda che l’ICEE sammarinese parte dall’esperienza italiana, rimarcando però una peculiarità che i vicini non hanno: “Noi – dice Andrea Belluzzi - abbiamo una parte rilevante, in percentuale, di concittadini che possiedono beni fuori dal territorio. Dobbiamo armonizzare i valori dei beni immobili detenuti a San Marino con quelli fuori”. E comunque servirà una norma transitoria, che consideri di anno in anno le fasi storiche della nostra economia.
S'innesca un dibattito che ben fotografa la delicatezza dell'argomento. Gemma Cesarini di Libera, ad esempio, condivide la posizione di Rete sul fatto che il patrimonio debba avere un peso maggiore del reddito, però – aggiunge - avere tanta disponibilità liquida consente di spendere di più e forse di avere meno bisogno di sussidi. Per Maria Katia Savoretti di RF bisogna dare il giusto peso ad entrambi, altrimenti rischiamo di non combattere l’evasione ma di creare ulteriori divari.
Significativo il lavoro di mediazione sull’articolo 7. L'approvazione è unanime: il reddito viene calcolato includendo tutte le fonti, anche indirette, riferite all’intero nucleo familiare, e senza creare discriminazioni. Si trova la sintesi anche all’articolo 8, sull’indicatore patrimoniale, con la definizione di criteri omogenei per i beni mobiliari e immobiliari, inclusi quelli detenuti all’estero. Anche qui, i regolamenti vengono sostituiti da decreti delegati, per garantire maggiore chiarezza e applicabilità. Si riprenderà domani. La strada è ancora lunga: la Commissione è stata convocata fino a lunedì prossimo.