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Riforma della PA: sei anni e mezzo di chiacchiere, è ora di passare ai fatti

10 ott 2012
Riforma della PA: sei anni e mezzo di chiacchiere, è ora di passare ai fatti
Riforma della PA: sei anni e mezzo di chiacchiere, è ora di passare ai fatti
Alleanza Popolare torna indietro di circa 15 anni per attaccare il Partito Socialista in merito alle presunte infornate pre-elettorali nel settore pubblico.
Fortunatamente non è necessario andare così distanti nel tempo per toccare con mano i danni prodotti da chi ha avuto la responsabilità politica della pubblica amministrazione negli ultimi 6 anni e mezzo.
Sei anni e mezzo in cui, al di là dei soliti slogan fumosi, non c'è traccia alcuna di una reale riorganizzazione del settore pubblico nell'interesse dei cittadini, delle imprese e dei dipendenti stessi.
Tantissime chiacchiere e pochissimi fatti in questi 6 anni e mezzo che verranno, forse, ricordati soltanto per il varo di una "pseudo-riforma" che non riduce i costi di gestione e non valorizza l'importantissimo lavoro dell'amministrazione pubblica, ma che moltiplica le posizioni dirigenziali e aumenta notevolmente il peso della burocrazia. Un provvedimento che, per non scontentare chicchessia, penalizza l'intero Paese.
Il Partito Socialista garantisce sin d'ora il proprio impegno incondizionato affinché la riforma della PA non sia soltanto una enunciazione vuota priva di concretezza.
In tal senso ricorda le proposte - contenute nel programma di governo della coalizione “Intesa per il Paese” - che si pongono il fondamentale obiettivo di modificare sostanzialmente la legge di riforma approvata dal Patto nel corso della legislatura appena conclusa:
- blocco del turnover dei dipendenti in alcuni settori;
- riassetto organizzativo di alcune aree dell’Amministrazione al fine di evitare sovrapposizione di mansioni o sopprimere attività non più necessarie;
- investimenti di natura tecnologica per migliorare l’efficienza degli uffici e ridurre i tempi di esecuzione di pratiche, limitando al minimo l’impatto sull’ambiente (carta- spostamenti in auto – archivi fisici per i documenti);
- utilizzare i nuovi strumenti di lavoro (internet – poste elettronica - smartphone – computer) per semplificare le procedure verso l’utenza;
- riorganizzare gli orari di lavoro e delle attività a contatto con il pubblico.
Inoltre, in considerazione del pericolo di un imminente conflitto sociale tra lavoro pubblico e privato, il cui divario rischia di lacerare drammaticamente la nostra Repubblica, il Partito Socialista, insieme agli alleati di “Intesa per il Paese”, ritiene indispensabile procedere ad un graduale allineamento delle condizioni dei lavoratori di entrambi i settori, evitando accuratamente di dar corso ad un'opera di macelleria sociale.
Il Partito Socialista non propone ricette miracolose. Ma mette a disposizione, con realismo e senza demagogia, le proprie energie e i propri progetti per fare uscire il Paese dalla peggiore crisi economica e sociale degli ultimi 50 anni.

Comunicato stampa Ps

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