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"Riforme e Libertà", ecco la coalizione di centro sinistra

4 set 2008
Riforme e Libertà
Riforme e Libertà
Si chiamerà “Riforme e Libertà”, la coalizione composta da PSD, Sinistra Unita, Democratici di Centro e Sammarinesi per la Libertà e si colloca nell’alveo del centro sinistra. “Proseguiremo – spiegano i leader delle forze che la compongono – nell’azione intrapresa due anni fa, di impegno per dare sviluppo e certezze al Paese, per il suo ammodernamento”.
Nel nome e nel simbolo sono racchiusi i sinonimi dell’innovazione, senza perdere di vista le radici culturali, la tradizione, rappresentata da quella libertà che ha sempre caratterizzato la storia della Repubblica. Al giudizio degli elettori ci andranno con un biglietto da visita che considerano importante: l’avvio dato ad una nuova stagione politica, i progetti, le idee e le soluzioni che li vedono uniti e convinti. “Sarà questa – dichiarano – la nostra forza: quella di una coesione voluta dalla legge elettorale e imposta dalla necessità di assicurare al Paese stabilità e governabilità. Una coesione politica – sostengono – che altri invece non hanno”.
Riconoscono che la campagna che si aprirà tra poco sarà difficile e si presenteranno con un programma dettagliato che tra poco illustreranno nei dettagli. “Intendiamo – aggiungono – confrontarci sulle cose da fare, lasciando ad altri le polemiche e i tentativi di denigrazione degli avversari”.
Intanto però qualche sassolino se lo tolgono. Lo fa Alessandro Rossi, che replica ad Alleanza Popolare sulla questione delle residenze. “Si vuole dipingere un mostro che non c’è – dichiara – e la legge obiettivo lo dimostra. Il riferimento era solo ad alcune residenze qualificate e motivate”.
Poi Paride Andreoli, che ribadisce la coerenza di chi è rimasto nella casa del centro sinistra e critica chi ha deciso di abbandonarla per scelte diametralmente opposte. Giovanni Lonfernini parla di una “coalizione antagonista variegata, con soggetti espressione dei poteri forti e altri che hanno svenduto – afferma – la propria ragione sociale”. “Siamo qui per lavorare e non per denigrare” gli fa eco Monica Bollini.
“Saremo propositivi e non distruttivi come altri invece si stanno dimostrando. Intendiamo – dichiarano – essere proiettati in avanti, guardare al futuro e interpretare il cambiamento, altri – concludono – dimostrano di volere restare invece ancorati ad un passato ormai obsoleto”.

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