A Rimini si è chiusa la due giorni del PD

Si chiude con prove di dialogo all'interno del partito "Città Italia" l'assemblea nazionale degli amministratori locali del Pd, organizzata a Rimini. Al centro quello che ieri ha detto Renzi nel suo primo rientro nella scena pubblica dopo la batosta del referendum, ovvero arrivare al 40% per evitare il caos. Tanti i ministri di oggi, Delrio, De Vincenti e Minniti. Quest'ultimo è tornato sul suo piano migranti e ha annunciato: "Proporrò che si arrivi ad una significativa riduzione di tempo per definire lo status di rifugiato, due anni di tempo producono uno stress nella capacità di accoglienza difficilmente gestibile. Servono modifiche legislative e un aumento di risorse per le commissioni che valutano ma i tempi vanno drasticamente abbattuti".  Da Delrio, ministro per le Infrastrutture ha confermato l'impegno del governo nell'assistenza delle zone colpite dal sisma e poi è entrato nell'agone politico ribadendo il suo no a chi minaccia scissioni, appellandosi alla unità del partito. Il 13 febbraio ci sarà la direzione nazionale ed una prima resa dei conti. Intanto a in mezza ora ospite della Annunziata il governatore della puglia emiliano chiede il congresso si candida: "Ho consensi perché sono indipenente". D'Alema a Roma sembra pronto alla scissione e lancia il movimento Consenso, che riparta dai Comitati per il No al referendum. Ha chiuso i lavori a Rimini il presidente del partito Orfini che ha invitato D'Alema a fare autocritica.

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