Augusto Casali torna sulla scena e si butta nella mischia. Ad affiancarlo in questa nuova avventura Erik Casali e forze provenienti da Alleanza Nazionale di Glauco Sansovini e dai Moderati di Romeo Morri. Un tuffo nel passato, ma con uno sguardo nel futuro, forti del risultato referendario. “Rinascita Democratica Sammarinese” - a breve il simbolo - correrà da solo. La sfida? Superare sigle e ideologie. “Sono socialista e morirò socialista – dice Casali – ma non ho bisogno di quel partito per sentirmici. Da qui, l'invito: “Prima pensiamo a salvare il paese, poi potremo tornare ai simboli”. Già pronto il programma di Governo. Il cavallo di battaglia sarà dare la parola ai cittadini. Attraverso un referendum day, con voto telematico per abbattere i costi. Vogliono cambiare le regole del gioco e combatteranno – promettono - a prescindere dall'esito delle elezioni. Si guardano intorno e non vedono nulla di nuovo, “solo movimenti autoreferenziali e forze politiche tutte impegnate nelle coalizioni fra veti, spaccature e gradimenti, senza affrontare i programmi”. “Non voglio fare la fine dei cinque stelle”, dice Alberto Amati. “Scelgo soluzioni di rinnovata continuità con chi non ha fatto danni e ha idee creative”. Erik Casali elenca le cose da fare nell'immediato: togliere la smac, riprendersi le dogane, stralciare l'accordo del 39, individuare un paniere di prodotti con iva agevolata per rendere di nuovo appetibile il paese, incentivare il lavoro, ripristinare la sicurezza, accogliere una grande banca internazionale, stipulare accordi con il Regno Unito, liberarsi dall'abbraccio mortale con l'Italia riequilibrando il peso di San Marino sulla bilancia.
Nel servizio l'intervista ad Erik Casali
Monica Fabbri
Nel servizio l'intervista ad Erik Casali
Monica Fabbri
Riproduzione riservata ©
