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Riunione del Patto per il Consiglio dei Diritti Umani delle Nazione Unite

26 apr 2010
Il Consiglio di Diritti Umani chiede di istituire la figura del difensore civico, che a San Marino non esiste ma il cui ruolo rientra tra le funzioni affidate alle Reggenza e ad altri organismi, come la Commissione Pari Opportunità. Per le convivenze e le famiglie di fatto, non convenzionali, si chiedono pari diritti. La nostra Carta costituzionale, sottolinea il Patto, si basa sulla parità di diritto tra coniugi, mentre la legge sul diritto di famiglia tende a parificare il convivente more uxorio al coniuge sposato. Va eliminata ogni discriminazione fra figli legittimi e figli naturali. In questo caso, la legge fa solo una distinzione di termini e non di sostanza. Ma, anticipa la maggioranza, si può comunque intervenire per correggere con un articolo di legge una questione che è solo di carattere lessicale. Le Nazioni Unite chiedono inoltre di rendere meno rigidi i requisiti per la cittadinanza. Per San Marino una questione complessa e sensibile. Prima di tutto, secondo il Patto, occorrerebbe redigere un testo unico tra le tante norme che si sono accavallate negli anni. Poi si guarda alla legge 114, la quale prevede che almeno una volta ogni 10 anni il Consiglio debba deliberare sulla naturalizzazione. Il Segretario agli Interni ha anche fatto il punto sul censimento. La macchina organizzativa è pronta a partire, ma per Valeria Ciavatta è meglio attendere l’entrata in vigore della nuova legge sulle residenze, in prima lettura nella prossima sessione consiliare. In ogni caso, conferma, il censimento si farà entro il 2010.

Sonia Tura

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