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Riuniti gli organismi di PSD e PDCS

13 lug 2005
I partiti di maggioranza tornano a riunire i propri organismi, ufficialmente per fare il punto sulle pensioni e i progetti di legge, ufficiosamente per verificare la stabilità del governo messo a dura prova dalle riforme istituzionali e dalla fuoriuscita di tre consiglieri dal Psd. Per Giuseppe Morganti le fibrillazioni sono inevitabili in questa fase politica, perche’ si sta pensando al futuro. 'Il compito del governo straordinario, dice il presidente Psd, sta volgendo al termine, dopo l’approdo in consiglio delle riforme più importanti e in questi giorni ci sono incontri più o meno ufficiali sulle ipotesi di fine legislatura'. Un governo straordinario non riproponibile anche dopo le elezioni, ma ci sono sul tavolo anche le ipotesi di una maggioranza di larghe intese che possa arrivare alla legge elettorale, c’e’ chi invece propende per la riforma del voto già in questa legislatura. Per l’ ex PSS diventano 6 i consiglieri che hanno lasciato il partito negli ultimi 4 anni: 'serve una approfondita analisi – dice Mauro Chiaruzzi – anche se non vanno confuse le singole situazioni, ognuna frutto di esperienze diverse. Sono passati solo 4 mesi e mezzo dal nostro congresso - aggiunge il segretario psd – e riusciamo a portare le riforme in prima lettura, la seconda lettura dopo la pausa estiva. Dopodiché resta la legge elettorale sulla quale abbiamo chiesto l’ apertura del confronto con le forze politiche'.
Riunione di direzione e gruppo consiliare anche in casa democristiana. Per prendere in esame la legge sulla riforma previdenziale. Il segretario ribadisce che la linea del partito è improntata alla lealtà agli impegni di governo, ma non nasconde la grande attenzione a quanto sta accadendo. 'Valuteremo – afferma Pier Marino Menicucci – i contenuti che la nuova aggregazione proporrà', riferendosi a Volpinari, Rattini e Bollini.

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