Sale la tensione tra Roma e Teheran

Sale la tensione tra Roma e Teheran.
Un centinaio di miliziani vicini al regime hanno assaltato l'ambasciata italiana in Iran con lancio di pietre e uova, gridando "Morte all'Italia" e "Morte a Berlusconi". Lo stesso è accaduto di fronte alle rappresentanze diplomatiche di Francia, Olanda e altri Paesi europei, nel giorno in cui le autorità iraniane hanno annunciato di aver avviato l'arricchimento di uranio al 20 per cento nel sito nucleare di Natanz.
L'Italia, attraverso il Ministro degli esteri Franco Frattini, ha annunciato che l'ambasciata resterà aperta ma che l'ambasciatore Alberto Bradanini non parteciperà alle manifestazioni di giovedì in concomitanza con l'anniversario della rivoluzione iraniana. Proprio Bradanini è stato convocato dal Ministero degli esteri iraniano per protestare contro le frasi di Silvio Berlusconi durante la sua recente visita in Israele.
Il Presidente del consiglio italiano definì "nostro dovere sostenere e aiutare l'opposizione" in Iran. Ma a margine della sua audizione sull'Iran alle Commissioni affari esteri di Camera e Senato, Frattini ha escluso che quelle frasi possano aver influenzato chi ha manifestato davanti all'ambasciata italiana. “Quelli con l'Iran - ha sottolineato - non sono rapporti tesi, ma complessi e problematici con tutta la comunità internazionale. Le relazioni si stanno complicando perchè la palla è nel campo di Teheran, non in quello europeo o americano".

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