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San Marino: SU, comodo per la Dc rifugiarsi dietro il presunto rinnovamento

21 ago 2014
San Marino: SU, comodo per la Dc rifugiarsi dietro il presunto rinnovamento
San Marino: SU, comodo per la Dc rifugiarsi dietro il presunto rinnovamento
Si apre oggi, con grande eco mediatica come di consueto, la festa della DC a Serravalle. Già potrebbe fare sorridere che a San Marino esista ancora un partito che sfrutta l’immagine del Santo
fondatore per accalappiare qualche voto in più, aggrappandosi a valori religiosi che vengono troppo spesso disattesi nella pratica quotidiana, peraltro il solo partito che, fermo nel tempo e incurante dei cambiamenti epocali che avvengono nel mondo ed in Europa, in oltre cinquant’anni non ha cambiato né nome né simbolo come fossimo ancora ai tempi di Don Camillo e Peppone.
A rendere l’atmosfera maggiormente “vintage” concorre la stessa scelta dei temi e degli ospiti dei dibattiti, ma evidentemente i democristiani sono abili nello schivare terreni scivolosi sui quali
sarebbe estremamente difficile raccontarla anche per i campioni della retorica nostrana: di fatto fa sempre un certo effetto pensare che, per i vertici del partito che ha in mano il governo del Paese, i principali problemi siano il valore della famiglia e i percorsi comuni dell’area di centro. Evidentemente però, problemi come la crisi economica, la mancanza di lavoro, i conti pubblici in crisi, la questione morale, ecc. non sono ritenuti di attualità o di grande importanza. Meglio assicurare lo spettacolo ad ogni costo, con fiumi di autocelebrazione e interventi provenienti tutti dalla stessa “parrocchia”, anche su dibattiti apparentemente innocui come quella della famiglia minacciata, come recita il titolo, da tutti questi “diritti civili dei singoli”. D’altra parte bisogna anche accontentare i ciellini convenuti a Rimini per il Meeting, e non basta che la Festa sia mobile, come la Pasqua, per fare in modo che scatti la “coincidenza” per cui ringraziando per il generoso contributo ricevuto come ogni anno dal Governo, ricambino “l’Amicizia” aumentandone le presenze. In più quest anno i padroni di casa, per non correre alcun rischio di essere messi in difficoltà da
parte di qualche voce fuori dal coro, hanno eliminato completamente la presenza dell’opposizione che negli anni passati, pur relegata ad una presenza simbolica da riserva indiana, era riuscita a mettere in difficoltà gli esponenti di governo e maggioranza ricordando loro gli impegni presi e non mantenuti, gli annunci roboanti di fine imminente della crisi, nonché i vari inciampi di alcuni di loro nei vari capitoli della questione morale.
Già, la questione morale: è davvero liquidabile con la battuta (non la si può leggere diversamente), del capogruppo Mazza, il quale dice che “la DC ha già fatto pulizia”? Al di là di fantomatiche pulizie condotte in gran segreto, non abbiamo ancora sentito una sola
parola di presa di distanza da un certo modo di gestire il potere, fino agli episodi che hanno riguardato i loro massimi esponenti fino a poco tempo fa. I dirigenti DC invocano il Congresso del 2007 come pietra miliare del loro presunto “rinnovamento”, senza ricordare che appena tornati al potere, nel 2008, hanno assegnato ruoli chiave di governo a Gabriele Gatti e a Claudio Podeschi, il primo censurato dalla relazione unanime della Commissione d’Inchiesta su Fincapital (ma non dal suo partito!) per una serie di comportamenti politicamente gravissimi, il secondo alle prese con le note vicende dopo che era già rimasto invischiato in casi come quello del falso certificato medico fatto emettere da un medico-Consigliere suo sottoposto all’ISS, il caso patente, la mostra sull’arte russa dei primi anni 2000, connessioni piuttosto sospette col mondo Fincapital, Vallefuoco compreso, l’introduzione a San Marino di personaggi come Scaramella, usato dapprima per “indagare” sui suoi stessi colleghi di partito e successivamente per screditare l’immagine della nostra Repubblica. In questo caso non solo non c’è mai stata alcuna presa di distanza da tutte queste vicende ma si è continuato a puntare su di lui fino alla fine del 2012 come Segretario alla Sanità. Troppo comodo trincerarsi dietro a formulette di plastica come quella per cui “bisogna attendere le sentenze definitive”... I giudizi politici non richiedono una sentenza della Magistratura penale per essere formulati, altrimenti vorrebbe dire che tutti quelli che non sono condannati sono in automatico ottimi politici che agiscono nell’interesse del Paese, non fanno clientelismo, non
sprecano, garantiscono la trasparenza e l’interesse pubblico!
Abbiamo comunque capito che queste per la DC sono quisquilie: l’importante è che anche questa volta la festa abbia inizio, che si faccia finta di avere fatto dei dibattiti politici e che vada tutto bene, tanto poi lunedì, come sempre, il successo sarà quello decretato a seconda dei quintali di salsicce e dei galloni di vino consumati!

Sinistra Unita
comunicato stampa

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