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...Per San Marino denuncia quello che definisce “clientelismo governativo”

1 ago 2012
...Per San Marino denuncia quello che definisce “clientelismo governativo”
...Per San Marino denuncia quello che definisce “clientelismo governativo”
Parentopoli
Da tempo denunciamo il clientelismo governativo, ma adesso aggiungiamo anche l’aspetto più antipolitico che è quello che riguarda i parenti.
Il figlio di Mario Venturini è stato nominato direttore Amministrativo dell’I.S.S., senza concorso.
La moglie di Mario Venturini è stata nominata Primario di Ginecologia-Ostretricia dopo due anni di attesa per consentirle di prendere la specializzazione.
Il nipote di Mario Venturini è diventato consulente legale di Banca Centrale, liquidatore di Fin Project e Prado Fin e ha ricevuto altri incarichi.
Forse è stato un aiuto caritatevole perché dalla dichiarazione dei redditi per il Consiglio nel 2008 emerge che Mario Venturini è sotto la soglia della povertà.
Il fratello di Antonella Mularoni ha ottenuto una consulenza alla Segreteria di Stato per gli Affari Esteri per questioni legate al diritto internazionale.
Il fratello di Antonella Mularoni è stato incaricato per la liquidazione di Fin Project e di Prado Fin.
Il cugino di Antonella Mularoni è stato inserito nella Giochi San Marino.
Il fratello di Valeria Ciavatta è stato nominato supervisore (!) dei lavori della Strada di Fondovalle (a proposito che fine ha fatto la grande bretella?).
Dopo tre mesi ha ricevuto in premio il posto di Responsabile dei Trasporti ed è partito con la geniale decisione di cambiare la zona del servizio spiaggia per provocare disagi ai pensionati.
Con la riforma (?) della PA, gli è stato preparato il posto come Dirigente Ufficio Trasporti.
La moglie del Capogruppo di AP Roberto Giorgetti è stata nominata Vice Presidente di Banca Centrale ed ha avuto funzioni di Presidente.
La figlia di Tito Masi ha ricevuto incarichi speciali.
I cittadini capiranno perché non vogliono lasciare le poltrone di comando e perché sono arrabbiatissimi con Romeo Morri e Augusto Casali che hanno fatto cadere il Governo.


L’inchiesta che scotta
Molte sono le voce che circolano sul materiale acquisito dalla Commissione Consigliare di Inchiesta strutturata con colleghi che devono giudicare e valutare altri colleghi.
Immaginiamo la grande lotta per far emergere e per coprire, però speriamo che l’indagine sia fatta con senso di responsabilità, con correttezza, con chiarezza e che presto siano rese pubbliche le conclusioni senza manovre dilatorie. Certamente la confusione creata dal Governo col colpo di mano sulla spartizione delle deleghe dei dimissionari, e quella creata dal blocco dei 39 che hanno dato le dimissioni dal Consiglio, non facilita una conclusione corretta e trasparente. Ma deve essere chiaro a tutti che un blocco dell’attività di inchiesta sarebbe un colpo mortale per la politica e per i partiti. Occorre pertanto che venga trovata una soluzione trasparente e convincente. Le ridicole riforme istituzionali che hanno, di fatto, portato il Consiglio a 70 membri e che hanno prodotto una pessima legge elettorale, unite ad una gestione di governo sprovveduta, non devono impedire di dare ai cittadini i risultati dell’inchiesta prima di recarsi alle urne.
Le regole democratiche lo esigono.

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