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San Marino: riforma fiscale in Commissione

13 giu 2011
San Marino: riforma fiscale in Commissione
San Marino: riforma fiscale in Commissione
“Perché la riforma adesso? Perché in un momento di difficoltà, come quello attuale, è indispensabile una fiscalità chiara e certa per rendere il Paese appetibile e competitivo. E soprattutto perché in periodi di recessione servono bilanci pubblici sani e consolidati”. Così il segretario di Stato Valentini nel ripresentare in Commissione – dopo la seduta di fine maggio - le linee guida della riforma. Dall’introduzione di livelli minimi di tassazione, per le persone giuridiche, alla riduzione di un punto percentuale dell’aliquota nominale; dalla revisione delle norme d’accertamento della base imponibile, per i lavoratori dipendenti, allo stop agli interventi a pioggia per le imprese. Nella precedente occasione le forze di opposizione si erano riservate la possibilità di studiare la bozza, prima di discuterne nuovamente. Il giudizio resta sospeso, in attesa di un testo vero e proprio. Al momento si ragiona su semplici linee di indirizzo. E quella della minoranza non è una bocciatura, anche se sono stati chiesti chiarimenti su alcuni punti. Con quali strumenti si intendono fare emergere i redditi non dichiarati? Come è possibile conciliare un incremento del gettito senza aumentare la pressione fiscale, come annunciato da Valentini? Inoltre le ipotesi di intervento sono state calibrate sui dati del 2008, ma nel frattempo – affermano alcuni membri d’opposizione della Commissione – il Mondo è cambiato. Apprezzata comunque la volontà di confronto mostrata dalla segreteria alle Finanze. Tutti d’accordo sulla necessità di una riforma fiscale. Stefano Macina, del Partito dei Socialisti e Democratici, chiede equità e sostegno alle imprese. “Uno dei nostri obiettivi principali – afferma Marco Gatti, della Democrazia Cristiana – è fare emergere l’imponibile”. Nel video le interviste a Marco Gatti (Pdcs) e Stefano Macina (Psd)

gm

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